“A Linate non c’è sicurezza sanitaria per affrontare l’Ebola”

In visita allo scalo milanese, l'assessore Mantovani ha invitato il Governo a migliorare i canali sanitari in vista dell'aumento dei voli internazionali. La preoccupazione è anche legata a Expo'

«E’ necessario che il ministero della Salute intervenga all’aeroporto di Linate perché a seguito del provvedimento assunto dal Governo è previsto un sensibile aumento di passeggeri, anche in vista di Expo. Per questo il canale sanitario deve essere necessariamente realizzato se vogliamo che l’aeroporto rientri nei parametri di legge. Qui, a Linate, oggi questo non c’è. Anche il personale sanitario che qui opera è esiguo rispetto alle reali esigenze e questo per Regione Lombardia rappresenta un problema molto serio». Così ha risposto ai giornalisti il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani in occasione della visita alla struttura sanitaria attiva all’interno dello scalo aeroportuale di Linate.  "Noi abbiamo chiesto al Ministero – ha aggiunto Mantovani – di mettere in sicurezza gli aeroporti di Regione Lombardia. Vorrei, in particolare, che i nostri 4 aeroporti rappresentassero per i Lombardi una garanzia assoluta di serenità, anche dal punto di vista sanitario: oltre a Malpensa, dove il servizio è strutturato in modo esemplare, bisogna pensare a Linate, Orio al Serio e Montichiari, in modo da essere pronti non solo per l’emergenza di Ebola ma anche per Expo, che è in arrivo l’anno prossimo e richiamerà a Milano almeno 20 milioni di passeggeri da tutti i Paesi. Dobbiamo essere pronti a tutto».

«Vorrei rassicurare che per quanto di competenza di Regione Lombardia già da tempo si sta facendo il massimo. In questi minuti all’Ospedale Sacco di Milano sono in corso simulazioni sia per le operazioni di eventuale presa in carico di pazienti a rischio e /o affetti sia per quanto riguarda la specifica formazione del personale. Le strutture regionali dell’assessorato alla Salute stanno poi coordinando gli interventi di competenza delle ASL e degli ospedali per garantire la presa in carico dei sospetti in tutti i punti del territorio regionale, in stretto raccordo con il Ministero e con il centro di riferimento regionale – AO Sacco.  Abbiamo infine rinnovato la disponibilità ai preposti uffici ministeriali anche ad offrire personale sanitario a supporto delle politiche di prevenzione che il Ministero vorrà attivare. Infatti è il Ministero che deve decidere su quali procedure aggiuntive applicare ai passeggeri provenienti direttamente o indirettamente dai paesi a rischio. Siamo comunque fieri che presso l’aeroporto di Milano Malpensa è attivo da tempo un canale sanitario all’avanguardia per il trattamento di ogni possibile emergenza ove eventualmente saranno fatti atterrare quei velivoli che dovessero comunicare uno stato di emergenza a bordo«.

«L’Ospedale Luigi Sacco di Milano – ha ricordato Mantovani – è il punto di riferimento per qualsiasi emergenza epideomiologica. Oltre alla gestione di eventuali pazienti affetti da virus Ebola, questa azienda è strutturata, organizzata e dotata delle risorse umane e tecnologiche necessarie per fronteggiare con livelli di altissima eccellenza anche altre emergenze come la Sars e il Bioterrorismo oppure tante altre patologie infettive. I Lombardi possono stare tranquilli».

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Pubblicato il 10 Ottobre 2014
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