La Svizzera paga i lavori in Italia, ma con regole certe

Per creare il "corridoio 4 metri" per le merci ci sono anche gli interventi sulle linee di Luino e Laveno, che andanno avanti parallelamente a partire dal 2017-2018. A novembre apre il tratto svizzero dell'Arcisate-Stabio

Per rinnovare le linee ferroviarie la Svizzera investe quasi un miliardo di franchi. Una cifra enorme, di cui una parte – 280 milioni di franchi – sarà riservata agli interventi sulle linee dal lato italiano, in particolare l’asse da Laveno e Luino. L’intervento è concentrato sull’adattamento di gallerie e altri punti della linea alla "sagoma limite" ampliata per consentire il carico di rimorchi stradali da 4 metri e sono previsti meccanismi di controlli: «Se ci sono interventi specifici per i 4 metri, questi vengono coperti dal finanziamento svizzero» spiega Alessandro Fattorini, dell’Ufficio Federale dei Trasporti. «Qualora invece le nostre istituzioni di controllo dovessero verificare che sono stati effettuati altri lavori estranei ai 4 metri, chiaramente questi interventi non verrebbero coperti». I diversi lotti saranno pagati man mano che vengono completati, secondo il normale sistema dell’avanzamento lavori.

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Il grosso degli interventi in Italia è programmato per il biennio 2017-2018, orizzonte finale per l’adattamento del "corridoio 4 metri" rimane quello valido anche sul lato svizzero, il 2020. I cantieri in Italia si muoveranno parallelamente a quelli in Ticino e in Svizzera centrale: «Tutte le fasi d’intervento sono pianificate “in ombra” agli interventi in Svizzera, per ottimizzare anche i momenti di blocco» continua Fattorini. «Per esempio sono previsti quattro mesi di blocco tra maggio e ottobre del 2017 in Svizzera, con autoservizi sostitutivi: in quella fase si sfrutterà la sospensione del traffico per intervenire anche in Italia» (nella foto, treno Flirt alla stazione di Luino).

Ragionando sulla collaborazione transfrontaliera sulle ferrovie, è impossibile però non chiedere quale sia l’impatto della vicenda dell’Arcisate-Stabio, il tratto italiano della ferrovia Malpensa-Lugano, i cui lavori sono nuovamente fermi (si procede a rilento da due anni e mezzo, di pochi giorni fa la manifestazione di protesta in Valceresio). «RFI aspetta la delibera del Cipe, il Comitato Inerministeriale di Programmazione Economica, al momento non ci sono informazioni ufficiali» si limita a notare Fattorini. Intanto, dopo le prime prove a inizio estate, le FFS sono pronte alla inaugurazione del tratto elvetico della linea, previsto il 26 novembre, con «servizio in ora di punta tra Como-Albate, Chiasso, Mendrisio e Stabio».

Da Berna e Bellinzona si guarda comunque ufficialmente con ottimismo al programma per il corridoio 4 metri: «Andando avanti con questo spirito di collaborazione, si riuscirà sicuramente a concludere i lavori» dice Fattorini, riferendosi al percorso fin qui compiuto sul "corridoio 4 metri" e passato attraverso diversi accordi e convenzioni, prima con il Ministero dei Trasporti e poi con RFI, gestore della rete italiana.

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Pubblicato il 24 Ottobre 2014
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