La vecchia fornace si riaccende grazie al colore dei writers
Luoghi d'incontro di diversi artisti, le fabbriche di calce del Lago Maggiore continuano a sorprendere con i propri murales, di tanto in tanto nuovi o risistemati. Un’officina che non si spegne mai
Nascono e cambiano come i loro colori al riflesso della luce: è così la vita dei murales, che sulle pareti delle fornaci di Caldè mutano nel silenzio e sotto gli occhi di tutti. Eppure, nonostante i disegni cambino, il writing rimane sempre lo stesso: "Keep safe", "Keep clean" e "Tenete pulito", come a voler sempre inneggiare alla sicurezza e alla pulizia del luogo che li ospita. Siamo direttamente sul lago, in una fornace di calce dismessa: non è recente la scoperta dei nuovi graffiti comparsi sui muri: semplici segni di passaggio, provocazione o evocazione della nuova espressione culturale? Forse tutto di questo, ma impossibile è dire a quando esse risalgano. Di continuo ritoccati, rinnovati e abbelliti, i murales si stringono l’uno all’altro, lasciando ormai pochi spazi liberi ai nuovi artisti.
Gli interni e gli esterni degli stabili che un tempo producevano calce sono oggi le tele di migliaia di persone che liberano creatività e ispirazione in un posto che conserva i loro sforzi fino a che qualcuno non li consideri passati e ne porti di nuovi. E sono in molti i writers che, nel tempo, hanno lasciato la propria firma e si sono divertiti a rinnovare i muri per non lasciare che le fornaci rimangano indietro.
Dal 2011 ad oggi , in pochi anni, sono comparsi sempre nuove illustrazioni murali: volti che soffiano spingendo le vele di una barca, fondali marini con polipi, pesci e delfini che si estendono su macchine e pareti, personaggi dei fumetti, scritte, gufi e figure umane. Con i loro colori e la loro forza espressiva non smettono mai di sorprendere e cambiare, restituendo ogni volta famigliarità ad un luogo che unisce arte e archeologia industriale in un matrimonio perfetto.
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