I fondi sono in ritardo, il trasporto pubblico rischia il blocco
Dal 1 gennaio gli autobus Stie rischiano di rimanere in deposito. “Il problema nasce dai ritardi della legge di stabilità” spiega l’assessore Claudio Fantinati, che annuncia: “Presto in arrivo la riorganizzazione delle linee"
Non perchè si tratta di un giorno di festa e neanche per uno sciopero. Ma dal 1 gennaio 2015 gli autobus del trasporto pubblico locale di Busto Arsizio rischiano di non partire. E di rimanere in deposito per molto tempo. Il problema è uno, sempre lo stesso: i soldi. Con una lettera inviata il 16 ottobre a sindaco, prefettura e organizzazioni sindacali Stie avrebbe comunicato il rischio di un blocco del servizio a partire dal prossimo anno. La missiva -riservata- è però diventata oggetto di un’interrogazione del consigliere (e deputato) Ivan Catalano che riscostruisce così la vicenda.
Un allarme che l’assessore Claudio Fantinati ridimensiona. «Il problema è nato a seguito dei ritardi nell’approvazione della legge di stabilità -spiega- che non consentono alle regioni di quantificare a quanto ammonterà il contributo per il trasporto pubblico». A questo si aggiungono altri ritardi, quelli per l’avvio dell’agenzia provinciale che dovrà gestire il trasporto a livello intercomunale. Risultato: il rischio del collasso di un servizio già traballante. «Abbiamo comunque attivato i contatti con la Regione -continua Fantinati- che ci hanno rassicurato sul fatto che tutto dovrebbe risolversi nel giro di poco tempo». Secondo l’assessore quindi «la lettera è stata solo un modo per attirare l’attenzione sulla questione, senza reali rischi di blocco».
Ma in questa situazione delicata una buona notizia c’è. «Nei mesi scorsi abbiamo chiesto a Stie di preparare un piano per razionalizzare il servizio e in questi giorni è stato completato», annuncia Fantinati. Un programma che «renderà più efficiente e funzionale il servizio» con un paletto ben chiaro: «non dovrà prevedere ulteriori costi per il Comune».
Il contributo che già oggi Palazzo Gilardoni elargisce nei confronti di Stie è salatissimo e, nel 2013, ha toccato quota 1,1 milioni. Tanti soldi che dovrebbero essere sostanzialmente gli stessi anche per il 2014 e che equivalgono sostanzialmente ad un biglietto di 3.000 euro al giorno.
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