Ospedale di Somma: si cambia

Il Presidente regionale Maroni ha annunciato che entro la metà del 2015 saranno istituiti i POT, i presidi territoriali ospedalieri a vocazione medica. Anche il Bellini diventerà plesso specializzato nelle cronicità

Dal prossimo anno, l’ospedale di Somma Lombardo cambierà la sua vocazione. La data e lo stanziamento dei fondi per la trasformazione sono stati decisi oggi, venerdì 5 dicembrem dalla giunta regionale. È stato lo stesso Presidente Roberto Maroni a spiegare modalità e obiettivi di quello che sarà il primo tassello della nuova riforma della sanità: «La riforma del Sistema socio-sanitario regionale, partita con la presentazione del ‘Libro Bianco’ a luglio, si sta concludendo. Stiamo definendo il testo che ho intenzione di portare all’approvazione della Giunta prima di Natale, per cui prima di Natale avremo il testo della riforma del Sistema socio-sanitario lombardo»

Il primo tassello, dunque, saranno i “POT” che verranno realizzati in alcune strutture ospedaliere individuate lo scorso luglio: «I Presidi ospedalieri territoriali – ha spiegato l’assessore regionale Mario Mantovani – sono una risposta concreta al problema della cronicità e realizzano quella integrazione tra ospedale e territorio, a vantaggio del paziente e delle sue specifiche necessità, che rappresenta uno dei pilastri del progetto di ammodernamento della sanità lombarda». 

La scorsa estate, la Giunta lombarda aveva individuato i presidi ospedalieri di Sant’Angelo Lodigiano, Somma Lombardo, Istituti Clinici di Perfezionamento – Poliambulatorio di via Farini e via Livigno e Soresina – AO Maggiore di Crema per l’avvio del progetto dei Pot. Con la delibera odierna si ufficializza l’avvio di questo nuovo modello organizzativo, con un investimento di oltre 800.000 euro. Le risorse sono destinate alla conversione di questi presidi, da effettuarsi entro il primo semestre del prossimo anno. 

«Grazie ai Pot – ha aggiunto Mantovani – andiamo a valorizzare la figura dei medici di Medicina generale, che rappresentano la prima trincea sul territorio in ambito di salute. Inoltre, andiamo a consolidare un modello di sanità sempre più efficiente e che pone al centro il paziente e i suoi bisogni, anticipando già con fatti e azioni i presupposti del ‘Libro Bianco’. Con questo provvedimento contribuiremo inoltre a evitare gli intasamenti in Pronto soccorso e nei reparti di Medicina generale. Queste sono le prime 4 esperienze del genere che entrano nella loro fase attuativa. Intanto, la ‘Commissione di valutazione dei Presidi territoriali’ di Regione Lombardia è al lavoro per individuare altri progetti idonei da definire e concretizzare nei prossimi mesi».

Per Somma Lombardo, il progetto è finalizzato a rendere i servizi al paziente cronico, individuando un percorso diagnostico terapeutico concordato con il medico di medicina generale e con il coordinamento dell’accesso a tutta la rete dei servizi sanitari, socio assistenziali e sociali, l’assistenza domiciliare ed ambulatoriale, con una copertura del servizio dalle ore 8 alle ore 20. Il finanziamento è di 20.000 euro per l’allestimento della centrale operativa.

«L’Azienda Ospedaliera – si legge in una nota – esprime soddisfazione per l’approvazione del progetto sperimentale del Presidio Ospedaliero Territoriale (POT) di Somma Lombardo: l’approvazione è dimostrazione del fatto che il progetto presentato, in condivisione con l’ASL di Varese, corrisponde alle linee di programmazione regionale. Come noto, esso consentirà un nuovo rapporto tra struttura di degenza ospedaliera, struttura dei servizi ambulatoriali, servizi sul territorio di natura socio sanitaria e cure primarie, che si concretizzerà operativamente nell’allestimento di una centrale all’interno del presidio ospedaliero di Somma, con il compito di coordinare l’integrazione di tutti questi servizi, rivolti ai pazienti cronici critici (pazienti affetti da pluripatologie, instabili e che, sebbene non così gravi da dover essere ospedalizzati, tendono per le loro particolari condizioni a destabilizzarsi e ad avere quindi bisogno di ricorrere al pronto soccorso per un ricovero acuto). I progetti approvati non sono naturalmente tutti uguali, essendo in fase di sperimentazione diverse soluzioni. Nel nostro caso, non ci sarà alcuna ‘trasformazione’ del presidio sommese: saranno invece individuati percorsi di trattamento personalizzati per un gruppo selezionato di pazienti gravi, per i quali saranno previste anche prestazioni di iniziativa pro-attiva da parte della Struttura».

Come sperimentazione, l’attività del presidio sarà graduale e partirà da circa 400 pazienti già individuati e che risiedono nel territorio di riferimento del presidio. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Dicembre 2014
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