“Non so perché li ho uccisi”

Di fronte al giudice per le indagini preliminari Alessandro Lorena conferma di aver ucciso di due anziani nella loro casa, ma conferma che non era sotto effetto di droghe e che non volerà fare una rapina

«Non ho ucciso per soldi e non ero sotto l’effetto di alcuna droga». Alessandro Lorena, 28 anni, racconta così al giudice per le indagini preliminari, Stefano Sala, quanto accaduto lunedì scorso nella casa di Via Delle Vigne a Venegono Inferiore, dove sono stati trovati morti i coniugi Martino e Graziella Ferro. Lorena è il figlio dei vicini della coppia e conosceva bene i due anziani. Ha raccontato di essere stato da loro: Martino gli ha regalato alcuni limoni, lui li ha portati a casa dei genitori poco distante e poi è tornato nella casa per uccidere. Ma Lorena, di fronte al giudice, non ha saputo dare una giustificazione a quel gesto.

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Prima ha colpito con una mazzetta da muratore Martino, poi ha bevuto il caffè con la moglie Graziella e l’ha strangolata con un filo elettrico. Dopo l’omicidio ha portato via 100 euro da un portafoglio, ma Alessandro dice di non averlo fatto per quello: «Non ho mai chiesto soldi a nessuno, nemmeno ai miei genitori o ai Ferro – avvrebbe detto al giudice -. Non avevo intenzione di rapinare i vicini dei miei genitori». 
Saperato da circa un anno e con un figlio, il 28enne era da tempo senza lavoro. I vicini lo hanno tutti descritto come una brava persona, gentile e collaborativa. Aveva un piccolo precendente per consumo di stupefacienti, ma di fronte al giudice ha confermato che il giorno dell’omicidio non aveva assunto alcuna droga. Ora Lorena rischia anche una condanna all’ergastolo, ma ancora non si conosce il motivo che lo avrebbe spinto a compiere un gesto come quello di togliere la vita a due persone. Secondo il suo avvocato Paola Vigo «si sta rendendo conto ora di quello che ha fatto. È disperato e dispiaciuto per aver ucciso i due coniugi, per il dolore provocato al figlio e agli altri famigliari». 

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Pubblicato il 31 Gennaio 2015
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