“Amo Napoli ma rivendico il diritto di raccontare la verità”
In un intervento video da News York Roberto Saviano ha parlato dell'accusa che si è spesso sentito rivolgere, quella d'infangare una città e l'intero Paese
“Rivendico il diritto di fissare la verità e rimando al mittente l’orrenda accusa di diffamare Napoli. Pur con l’amore totale per questa città, per la parte pulita di questa città, non casso la parte criminosa al contrario; che cosa dovremmo fare allora? Bandire Shakespeare? Il suo “C’è del marcio in Danimarca” è il più grande spot contro la Danimarca”.
Sul mega schermo Roberto Saviano invia da New York un video messaggio agli studenti dell’Insubria venuti ad ascoltare Marco D’Amore, Ciro l’immortale, parlare della serie televisiva italiana più venduta al mondo: Gomorra.
Insieme a Marco d’Amore Katia Visconti, docente di Storia e media, Andrea Bellavita, docente di Linguaggi televisivi e crossmediali; Mauro Gervasini, docente di Linguaggi audiovisivi dell’Università dell’Insubria, direttore Film TV; Antonio Orecchia, docente di Storia contemporanea e Antonio Visca, head di SKY Atlantic HD.
L’idea di Gomorra porta la firma di Saviano e la sua impronta: “Ho dedicato tempo ed energie a questo tema delicato, la camorra – dice Saviano- e volevo rappresentare la complessità del reale e per farlo non doveva esserci il bene, non c’è, perché questa è la realtà di Napoli.
Il concetto che Gomorra offenda e diffami l’Italia e un’idea banale e quindi trova silenzioso consenso. Ma non è così. Non era pensabile realizzare una serie in cui c’è il prete buono, il giudice che rispetta la legge, il ragazzo che si redime, perchè dove c’è la camorra la realtà è un’altra. Ed è solo in Italia che funziona in questo modo: in america Obama, alla vigilia dell’inizio della seconda stagione della serie tv ambientata alla Casa Bianca che parla di intrighi di potere, ha scritto in un tweet (@HouseOfCards. No Spoilers, please)"- non anticipatemi niente- Che significa, non vi feremeremo”.
Ma anche Gomorra non si fermerà e c’è grande attesa per la seconda stagione le cui riprese cominceranno in tarda primavera: “Non so nulla della seconda serie – dice Marco D’Amore – sono stato convocato, ma non ho idea di che cosa succederà, magari mi fanno fuori alla prima puntata", scherza (Vero?).
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