La Regione sposa l’idea di Brebbia: “I comuni si associno per affrontare l’Agenda digitale”
Il sindaco Gioia porta a Palazzo Lombardia l'idea di un Centro Servizi Territoriale unico per gestire il passaggio digitale degli enti locali. "Uniti si risparmia e si rende un servizio ai cittadini"
La proposta del sindaco di Brebbia, Domenico Gioia
(in foto a destra), di creare un Centro Servizi Territoriale Unico in grado di gestire i servizi informatici di tutti i comuni del medio e dell’alto Verbano, arriva in Regione Lombardia. È così che, a quasi tre anni dalla definizione degli obiettivi dell’Agenda Digitale, ovvero di tutte quelle pratiche volte a sfruttare le nuove tecnologie per semplificare la vita di cittadini ed enti locali (dall’anagrafe unica, all’identità digitale, dai progetti di smart cities, alla banda larga diffusa) e a poco più di un mese dal via della fatturazione in formato elettronico, il piccolo comune continua a tenere alta l’attenzione su un tema fondamentale per lo sviluppo del Paese.
«Ho incontrato i dirigenti di Regione Lombardia – racconta il sindaco Gioia – che è molto interessata alla nostra iniziativa. Ci ha proposto, qualora riuscissimo a realizzare una Convenzione tra Sindaci, o un qualsiasi altro soggetto giuridico, di procedere insieme a svolgere attività in piena sinergia, a partire dalla possibilità di utilizzare, quali utenti pilota, alcune delle infrastrutture e dei servizi di Lombardia Informatica».
L’idea alla base del Centro Servizi Territoriale lanciata da Gioia, è quella di «concentrare le esigenze di più realtà territoriali, massimizzando gli investimenti e coordinando le azioni in modo da consentire l’erogazione dei servizi infrastrutturali (i server ad esempio) e applicativi agli enti locali associati. Ma anche la diffusione e il riuso delle soluzioni, la necessaria apertura e standardizzazione dei dati e delle informazioni, la definizione della policy e l’adeguamento agli standard di sicurezza. Inoltre, dato non meno importante, un costante supporto all’utenza (cioè alle amministrazioni stesse) e una base formativa del personale, ovvero dei dipendenti pubblici». Il tutto sfruttando tecnologie open source e sistemi di archiviazione "cloud".
«Questa soluzione – continua Gioia – porterebbe a definire la dotazione minima, in termini di apparecchiature hardware e software, da fornire ai piccoli enti per consentire la loro integrazione con l’ambiente operativo dell’ente sovra-ordinato. Oltre ad un considerevole risparmio dei costi sarebbe così possibile rendere più efficiente le attività operative all’interno di una metodologia condivisa tra le diverse amministrazioni locali».
I prossimi step sono attesi a giorni, quando i sindaci firmatari del Protocollo, daranno via a un’indagine di mercato per individuare la soluzione che più si adatta alle loro esigenze. Nel frattempo la Regione è informata.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Emanuele Zanetti su Motociclista di Ferno ucciso da un orso in Romania
GrandeFratello su Superate le 700 firme per la petizione sul recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori di Varese
Felice su Motociclista di Ferno ucciso da un orso in Romania
Stefano64 su Neil Young torna dopo l'enorme successo di Harvest: ma non è il disco che tutti si aspettano
Alessandro Zanzi su Superate le 700 firme per la petizione sul recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori di Varese
Felice su La bibliocabina, la panchina e il cane che fa pipì. A Fagnano Olona scoppia la polemica
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.