Pugni e calci: la partita finisce in rissa e arrivano i carabinieri

È successo sul campo di Bogno, nel recupero tra Bogno A e Cunardo B di serie C1 del Csi provinciale. Colpito anche un dirigente della squadra ospite con seri problemi alla schiena

Varie

Rissa, spintoni e carabinieri. Ingredienti purtroppo da qualche tempo comuni sui campi di calcio, anche dove la lealtà e la correttezza dovrebbero essere di casa. L’ultimo episodio di una lunga serie si è registrato nella serata di giovedì 2 aprile, a Bogno di Besozzo: in campo per il recupero della giornata numero 16 il Bogno A in lotta per la promozione e il Cunardo B, coinvolto nella zona retrocessione del campionato della serie C1 del comitato provinciale del Csi di Varese.

Partita tirata, Bogno in vantaggio per 2-0, poi la rimonta del Cunardo fino al 2-3 e l’inizio della gazzarra: «Sono cominciati gli insulti da fuori, un nostro giocatore autore di due gol è stato minacciato da bordo campo, ne è nato un battibecco tra il padre di un giocatore del Bogno, suo figlio e un nostro calciatore – spiega Emanuele Nobile, presidente e giocatore del Cunardo B -. L’arbitro ha deciso di sospendere la gara, siamo rientrati negli spogliatoi, le acque sembravano essersi calmate e la partita è ripresa».

In campo tutto è filato liscio fino al triplice fischio finale, col Cunardo B che a sorpresa ha vinto per 8-4. Ma a questo punto, al rientro delle squadre negli spogliatoi, è scattata la rissa: «Il nostro attaccante è stato accerchiato, spintonato e colpito da un pugno alla testa – prosegue Nobile -. Sia in campo che fuori si è scatenato il delirio: urla, spinte, calci. Il nostro allenatore, che ha problemi alla schiena e deve muoversi con le stampelle, è stato colpito e buttato a terra. A questo punto l’arbitro si è chiuso nello spogliatoio e ha chiamato i carabinieri». Al loro arrivo i militari hanno trovato solo i giocatori, dato che anche i più facinorosi tra gli spettatori (una trentina di persone) si erano già allontanati. Sono state prelevate le distinte delle due squadre per eventuali passi successivi, ma il dirigente colpito alla schiena ha preferito non sporgere denuncia al momento. Di certo c’è da rimanere sbigottiti per l’ennesimo episodio di questo tipo: «Non può esistere una cosa del genere – commenta Nobile -. I giocatori del Bogno, che conosco da anni, ci hanno chiesto scusa a fine partita e tra noi è tutto a posto. Ma non può essere che ci siano momenti di tensione tali per una partita di calcio. Servono regole per tutti e provvedimenti seri, altrimenti tutto il movimento perde credibilità».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Aprile 2015
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