Malpensa, in uno studio la sfida (vinta) dei collegamenti diretti

Lo scalo avrebbe recuperato in termini di accessibilità i valori del 2007, quando l’aeroporto operava come hub, cioè quando c’era il vettore di riferimento Alitalia

La nuova Malpensa

“Malpensa, con un modello di sviluppo innovativo e la forza del suo territorio, ha praticamente recuperato in termini di accessibilità i valori del 2007, quando l’aeroporto operava come hub, cioè c’era un vettore di riferimento, Alitalia, che forniva collegamenti (feeder) di breve raggio per alimentare quelli di lungo raggio.” Così ha dichiarato Roberto Zucchetti, partner di Gruppo CLAS, presentando i risultati principali del monitoraggio del mercato del trasporto aereo per la stagione estiva 2015 e il ranking dell’indicatore di accessibilità aerea intercontinentale diretta, con un focus sull’Italia e su Milano.

L’indicatore di accessibilità realizzato da Gruppo CLAS mette a confronto le città europee misurando in maniera sintetica l’offerta di collegamenti aerei diretti disponibile settimanalmente dai relativi aeroporti e tenendo in considerazione anche l’importanza socio-economica delle destinazioni raggiungibili da ogni città. In tal modo si valuta sia l’estensione del network, sia la frequenza dei collegamenti, sia il fatto di essere connessi con le aree più importanti del globo.

“I valori della ‘Summer 2015’ – ha continuato Zucchetti – confrontati con quelli storici a partire dal lancio di ‘Malpensa 2000’, mostrano come Londra sia sempre stata il nodo di riferimento in Europa in termini di accessibilità intercontinentale, ottenendo il valore benchmark di 100, seguita da una prima fascia di città i cui hub sono di assoluta rilevanza (Parigi, Francoforte, Amsterdam) e da Istanbul (valore 71,9) che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita con pochi eguali, diventando un vero e proprio hub globale grazie alla strategia di Turkish Airlines. C’è poi una seconda fascia di città, con aeroporti serviti di un “hub carrier” di riferimento, che comprende Monaco, Roma, Zurigo, Madrid.

Tra le città il cui sistema aeroportuale non comprende un “hub”, Milano, con 32,7 risulta di gran lunga la prima in termini di accessibilità, seguita da Manchester con 17,7 e Barcellona con 17,2. Milano inoltre precede svariate altre città europee dotate di hub (tra cui Vienna, Helsinki, Copenhagen, Bruxelles).

Milano con l’aeroporto di Malpensa – a Linate non ci sono collegamenti intercontinentali –  rientra dunque nella Top 10 delle città europee, nonostante dal 2007 non operi più come un hub, cioè non sia più provvista di un vettore di riferimento che faccia confluire passeggeri per i collegamenti a lungo raggio.

“Oggi Malpensa – ha proseguito Zucchetti – si propone con un modello di network innovativo, in cui i collegamenti intercontinentali non sono affidati a un hub carrier, ma a una moltitudine di operatori, specie mediorientali ed asiatici, mentre il network di corto raggio, dopo gli spostamenti su Linate di Alitalia, Air France, KLM e Air Berlin, è stato recuperato da EasyJet, che raggiunge così una percentuale del 35% del traffico di Malpensa.

Tale evoluzione del modello di business ha portato nell’ultimo biennio a una significativa crescita del network, che ha consentito a Milano di vedere riattivati tra gli altri dei servizi diretti suMiami (American Airlines), Toronto (Air Canada), Dehli (Air India), Teheran (Mahan Air) e Shanghai (Alitalia) e potenziati quelli su Abu Dhabi, Pechino, Tokyo,e Bagkok. Si ricorda poi anche la particolarità dell’introduzione da parte di Emirates del volo giornaliero su New York con l’A380 che opera grazie ai Diritti di V Libertà.”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Luglio 2015
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