Accam: soci in assemblea, comitati in presidio

Venerdì pomeriggio è convocata l'assemblea dei soci di Accam. Un'occasione nella quale potrebbe essere deciso il futuro dell'inceneritore e della fabbrica dei materiali

Protesta in regione Accam

Venerdì 9 ottobre potrebbe essere la giornata decisiva di Accam, quella in cui si potrebbe segnare il destino dell’inceneritore di Busto Arsizio. I soci dell’inceneritore -cioè una ventina di sindaci dell’Altomilanese- nel pomeriggio saranno chiamati in assemblea ai Molini Marzoli e in questa occasione potrebbe essere sancito il destino dei forni mentre fuori i comitati annunciano un presidio contro l’inceneritore.

Cambiare vita ad Accam, comunque, richiederà un lavoro molto delicato. Da un lato ci sono una serie di certezze come i conti sempre più in rosso (per il solo 2015 si parla di una perdita di 4 milioni) e la volontà di non continuare con la ristrutturazione dei forni dell’inceneritore. Dall’altro lato, però, è il caos. Non si sa, tra contratti e penali, quanto costerà spegnere l’inceneritore. Non si sa quanto costerà realizzare e mantenere una fabbrica dei materiali (e in molti non hanno ancora capito cosa sia ) e non si sa neanche dove realizzarla. Non si sa neanche quale sarà il destino dei 60 lavoratori che oggi sono impiegati in Accam. Come se questo non bastasse, non si sa neanche quali siano le intenzioni del governo che, attraverso l’ormai celebre articolo 35 del decreto Sblocca Italia, potrebbe nuovamente mescolare le carte.

Qualche certezza, però, potrebbe arrivare durante l’assemblea. Si dovrebbe infatti conoscere il risultato degli studi del piano finanziario al vaglio dei tecnici per capire se, come, con quali costi e con quali tariffe per gli utenti si potrebbe realizzare una fabbrica dei materiali. Una vicenda nella quale in ballo c’è una montagna di soldi e ogni giorno che passa migliaia di euro finiscono -letteralmente- in fumo.

 

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Ottobre 2015
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