Moretti: “Avremmo meritato di vincere”. Pagelle: italiani dai due volti

Il coach varesino ringrazia i suoi ex tifosi ma si rammarica per il ko in volata. Voti di segno opposto per Campani e Cavaliero, ottimo il lungo, pessimo il capitano

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Da un lato l’orgoglio per l’accoglienza ricevuta, dall’altro il rammarico per una sconfitta immeritata: c’è questo nelle parole di Paolo Moretti nella sala stampa del PalaCarrara dopo la partita contro Pistoia. «Per me oggi è stato un vortice di emozioni e sensazioni molto forte e non posso fare altro che ringraziare tutti per la bellissima accoglienza, che è stata molto di più di quello che potevo aspettarmi. Un grazie particolare va al pubblico, ai ragazzi della curva per lo striscione, per la società e per tutta Pistoia» spiega davanti a telecamere e taccuini. Poi Moretti va alla partita e dopo i complimenti al suo successore Esposito spiega: «Alla fine il risultato ha premiato Pistoia, ma per noi, in questo momento complicato, rimanere in partita fino all’ultimo secondo vuol dire aver fatto bene. Abbiamo dovuto fare un po’ di magie, mischiare le carte per cercare di stare aggrappati alla partita; purtroppo è stata una settimana difficile in cui non siamo riusciti a mettere nel serbatoio quella benzina di cui ci sarebbe stato bisogno stasera, per avere anche nel finale energia e lucidità».
Moretti parla di piano partita rispettato: «Ritmi e punteggio bassi erano necessari e abbiamo seguito bene il programma, ma siamo arrivati alla fine con poca lucidità. Peccato perché onestamente avremo anche potuto portare a casa i due punti e forse lo avremo anche meritato: questo d’altronde è il nostro momento, dobbiamo resistere e guardare a cosa ci riserverà il futuro prossimo».

Sul fronte toscano parla invece “el Diablo”, Vincenzo Esposito: «Farei volentieri a meno di questi arrivi da infarto, ma la gara di oggi è la riprova che questa squadra ha dentro qualcosa in più delle sole qualità tecniche. Godiamoci questo momento e cerchiamo di tornare al completo, visto che stasera ho perso anche Antonutti influenzato a un’ora dalla partita. Ho reinventato il quintetto e l’abbiamo vinta. Non guardiamo il fatto che siamo primi ma quello che abbiamo già 8 vittorie a dicembre: arrivare alle Final 8 sarebbe il riconoscimento per quanto fatto da questi ragazzi, un gruppo nuovo creato quest’estate. Ma prima di tutto l’obiettivo è la salvezza».

P A G E L L E

DAVIES 6 – Che dire? L’insufficienza non ci pare onestamente giusta, perché le cifre dicono 16 punti e 17 rimbalzi, lui che a rimbalzo ha sempre faticato. In più c’è la difesa su Kirk, che fino a qui ha demolito gli avversari diretti ma contro Brandon ha fatto fatica. Poi, mannaggia, quegli errori nel finale, gli hanno fatto perdere quota.

FAYE 5,5 – Non quello solito, e del resto arriva all’appuntamento con qualche acciacco. Se Air Senagal non è al meglio fisicamente, fatica a decollare ed è quello che è accaduto a Pistoia, anche perché di fronte si è trovato un Czyz tirato a lucido.

WAYNS 6 – Discorso simile a Davies: condannarlo per lo scivolone finale è ingiusto, perché non è da questi particolari che si giudica un giocatore. Coraggio, altruismo e fantasia ci sono stati, ma la nota migliore è data dalla disciplina messa in regia; non è un caso se le sue (poche) forzature hanno improvvisamente creato difficoltà alla squadra.

CAVALIERO 4 – Sarebbe bastato un Cavaliero da 5 in pagella per portare a casa la partita. Un Cavaliero capace di non gettare al vento un pallone, di non forzare un tiro di troppo, di non fallire uno dei tiri aperti costruiti dai compagni. E invece niente: prova largamente imbarazzante ben descritta dal -10 di valutazione.

CAMPANI 7 – Sfrutta al meglio l’assena di Antonutti e la conseguente presenza del tenero Severini. Luca si carica subito, gioca con furbizia e perizia ed è uno degli uomini più consistenti e affidabili per coach Moretti. Uno di quelli che avrebbero meritato la vittoria senza se e senza ma.

ROSSI 6 – Un ragazzino di Varese in campo con la prima squadra è già di per sé una bella notizia. Manuel poi sta in campo per qualche minuto senza farsi intimorire e si merita un applauso di incoraggiamento. Chissà se farà strada, non ha le stimmate del predestinato, ma certe esperienze possono farti svoltare.

FERRERO 6,5 – Dentro e fuori dalla panchina, fa la sua parte con onestà e si toglie la soddisfazione di un canestro in rovesciata da applausi.

KUKSIKS 7 – Prova di grande sostanza: è il primo ad accendersi con 7 punti nel primo quarto, è l’ultimo a dare una speranza con quella tripla frontale da 8 metri con 18” da giocare e con un pallone pesante come il piombo. Patisce un po’ l’atletismo di Blackshear, ma stavolta va a sedersi tra i migliori.

THOMPSON 4,5 – Molle quando prova il tiro, fuori posizione quando dovrebbe tagliare fuori. Sette minuti per allungare la rotazione, solita prova da uno capitato lì per caso.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Dicembre 2015
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