Il modello BiblioLab, dove si impara a programmare computer e stampare in 3D
Lo spazio aperto ad ottobre nella biblioteca ha grande successo. Più di 40 ragazzi e ragazze nei tre giorni settimanali di apertura imparano la cultura digitale

Il “siate affamati e folli” uscito dalle labbra di Steve Jobs davanti agli studenti nel 2005 è una frase diventata virale e conosciuta da tutti. Sono tante però le “perle” dell’ex numero uno di Apple e tra queste un’altra in particolare: “Tutti dovrebbero imparare a programmare un computer perché è un’attività che ti insegna a pensare”.
In tanti ormai hanno imparato ad utilizzare il computer da semplici utenti e ciononostante siamo ancora molto indietro nelle classifiche internazionali. Lo siamo anche perchè imparare semplicemente ad utilizzare il computer ormai non basta più. Sempre più spesso è necessario sapere come funziona il computer stesso o il software che stiamo utilizzando e il sito web che stiano navigando.
Per questo, anche sul territorio stanno nascendo sempre più luoghi dove insegnare gli elementi base della rivoluzione digitale ormai in atto da anni. A Somma Lombardo uno di questi è il BiblioLab che si trova all’interno della biblioteca comunale. E’ stato lanciato lo scorso ottobre e siamo andati a vedere come sta andando.
L’esperienza sembra essere davvero un successo, con partecipazioni anche di una quarantina di ragazzi nei tre giorni di studio, nuovi progetti che partono e anche collaborazioni con le attività organizzate in città, come quella che ha visto la realizzazione del nuovo Agnesino, il simbolo della città donato quest’anno a Pietro Scidurlo.
“Abbiamo cominciato a lavorare con tutti i target previsti, dalle scuole agli insegnanti per fare cultura digitale – spiega Mirko Pagani dell’Informagiovani di Somma -. Con i ragazzi stiamo raggiungendo grandi risultati e con le insegnanti stiamo valutando anche un progetto su una creazione in 3d per partecipare ad un bando del Miur”.
L’ultimo laboratorio annunciato si svolgerà nella mattinata di sabato 12 marzo su “Coding e scratch base” per bambini e ragazzi dai 7 ai 12 anni, evento gratuito tenuta dall’esperta di coding Laura De Biaggi. Ma tutte le settimane ci sono comunque tre giorni di apertura frequentati da ragazzi che vanno dalle elementari alle superiori. Sono il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle 15 alle 18. “In questi appuntamenti facciamo un lavoro legato al metodo di studio. Si creano gruppi di studio che attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti digitali imparano a declinare la tecnologia su qualcosa che per loro è veramente utile”.

BiblioLab per adesso sembra essere un modello che funziona e che ha ridato nuovo slancio agli spazi della biblioteca. Ma che cosa viene insegnato esattamente?
“I ragazzi di oggi sono già molto avanti nell’utilizzo delle nuove tecnologie ma in alcune cose vanno seguiti nel modo giusto – spiega Pagani -. Il problema è che oggi i ragazzi escono dalle loro case del 2016 ed entrano in scuole che su questi temi sono rimaste al 1980. E’ un paradosso. In questo modo la scoperta delle nuove tecnologie è affidata al caso e può produrre anche danni. Noi qui ad esempi insegniamo ad individuare e riconoscere le fonti: i nostri ragazzi sanno quanto sia importante Wikipedia ma sanno anche come funziona e che non tutto quello che c’è scritto va preso per vero. oppure qui imparano ad esempio a costruire una mappa mentale con il tablet per imparare a studiare in modo nuovo”.
Interessante anche il lavoro con la stampa 3D: “Presto faremo dei corsi di stampa 3D destinati alla popolazione – spiega Pagani – e molti li abbiamo visti con gli insegnanti”. Su questo fronte il BiblioLabè stato anche parte del processo che ha portato alla realizzazione della nuova statuetta dell’Agnesino. “Dopo una commissione fatta tra l’amministrazione, la parrocchia e la ProLoco quest’anno per la sua realizzazione è stato preso come modello una statua lignea di sant’Agnese del 1600 custodita nei musei diocesani di cui una copia si trova in chiesa – spiega l’assessore alla Cultura Raffaella Norcini -. L’acquisizione in 3D della forma è stata fatta dal BiblioLab e le misurazioni sono state consegnate al Faberlab di Tradate di Confartigianato Varese. Li avevano la tecnologia necessaria per stamparla in 3d con materiali particolari. La statuetta ci è stata poi consegnata ed è stata rifinita con particolari realizzati da alcuni artigiani di Somma Lombardo”.
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