La signora Claudia: “Orgogliosa di essere diventata italiana”

Una bella storia di integrazione: una 50enne peruviana diventata italiana dopo 14 anni di lavoro nel nostro Paese. "E pensare che mio bisnonno era italiano, ma non ho trovato i documenti..."

luvinate

Fosse stata una calciatrice o una pallavolista, sarebbe già stata naturalizzata tanto tempo fa. Invece fa la badante e ha dovuto aspettare quattordici lunghi anni per avere la cittadinanza italiana. È la storia di Claudia Elizabeth Trisolini Quispe, 50 anni, peruviana, arrivata in Italia nel 2002 e diventata a tutti gli effetti italiana solo sabato 27 febbraio 2016, con tanto di giuramento sulla Costituzione davanti al sindaco del paese dove vive, Luvinate.

Claudia viveva a Lima col marito e due figli, un ragazzo e una ragazza, di 15 e 17 anni: ha deciso di partire e andare a vivere a 10500 chilometri di distanza da casa per cercare un lavoro e una vita più dignitosa. Ha lasciato la famiglia in Perù ed è venuta in Italia, come tantissime altre donne da tante parti del mondo: «Ho sofferto molto – racconta -. Piangevo, mi mancavano i miei figli e mio marito. Ma là non c’era lavoro, era un periodo difficile e ho deciso di partire». Poi, dopo 3 anni, è riuscita a far arrivare qui da noi anche marito e figli, ritrovando la serenità perduta: «Sono stata molto contenta quando ho potuto riabbracciarli e farli venire a vivere con me – spiega -. abbiamo vissuto a Luino fino al 2014 e poi a Luvinate, un paesino che ci piace molto e che troviamo accogliente e tranquillo».

Claudia fa la badante, un mestiere duro e molto richiesto. Si è occupata di due anziani in questi anni, segno che la sua professionalità è apprezzata, data la continuità dei rapporti con le famiglie con le quali ha lavorato. I figli, una ragazza ed un ragazzo di 27 e 25 anni, hanno finito gli studi da geometra, mentre il marito fa l’imbianchino.

Sabato è stato un momento toccante e importante: «Un’emozione forte, un momento che ho atteso per tanto tempo – racconta ancora Claudia -. Il mio bisnonno era italiano, è venuto in Perù a cercare fortuna ma non sono riuscita a recuperare i documenti necessari per avere la nazionalità italiana. Lui ha messo su famiglia a Lima, ma non sono riuscita a risalire al luogo dal quale è partito, qualcuno mi ha detto Napoli, altri Trento. Fortunatamente adesso posso dire di essere italiana anche io. Ci tengo a ringraziare la famiglia Marzoli, Silvio e Marina, che sono una famiglia per noi…infatti mi hanno accompagnata al Comune per il giuramento. Una cerimonia semplice ed intima con le persone a cui voglio bene!».

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Marzo 2016
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