Metalmeccanici pronti allo sciopero
La mobilitazione di 4 ore è prevista per mercoledì 20 aprile. Fiom, Fim e Uilm confermano la disponibilità a proseguire il confronto su tutti i temi

I lavoratori metalmeccanici mercoledì 20 aprile sciopereranno 4 ore per protestare per il mancato rinnovo del contratto scaduto ormai da quattro mesi. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm hanno deciso di interrompere la trattativa con Federmeccanica e Assistal, senza abbandonare però il tavolo, per dare un segnale alla controparte che ha presentato una piattaforma ritenuta inadeguata nella parte salariale e nel ruolo assegnato alla contrattazione aziendale rispetto a quella nazionale.
I sindacati dei metalmeccanici chiedono agli imprenditori di modificare una proposta che «esclude il 95% dei metalmeccanici dagli aumenti salariali del Ccnl, contrappone il contratto nazionale alla contrattazione svolta in azienda, aumenta l’orario di lavoro con la monetizzazione di 5 par, collegando alla presenza la maturazione di 4 par, prevedendo l’utilizzo di 1 par per la formazione professionale dei lavoratori, esclude dai diritti le nuove forme di lavoro e i lavoratori degli appalti».
Federmeccanica e Assistal, secondo Fiom, Fim e Uilm, rispondono parzialmente alla richiesta di una sanità integrativa a totale carico delle imprese per tutti i lavoratori e i loro familiari, a un aumento della contribuzione a carico delle imprese per la previdenza complementare, al diritto alla formazione e allo studio garantito a tutti i metalmeccanici, alla possibilità di utilizzare i congedi parentali a ore, al rafforzamento dei sistemi di partecipazione e informazione».
«Confermiamo la nostra disponibilità a proseguire il confronto su tutti i temi – scrivono in un comunicato i sindacati – ma ribadiamo che vogliamo realizzare un vero rinnovamento per determinare le condizioni per nuovi investimenti, una nuova politica industriale a salvaguardia di occupazione salario e diritti, un nuovo sistema di inquadramento, riaffermare il valore di due livelli di contrattazione – nazionale e aziendale/territoriale – e di un nuovo sistema di relazioni sindacali per i lavoratori e per le imprese».
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