Chiamata diretta dei docenti: l’assessore Aprea teme ritardi

L'assessore regionale all'istruzione Aprea teme che non saranno assegnati in tempo i posti vacanti della scuola

valentina aprea

Si stanno completando le operazioni preparatori per la nomina dei docenti impegnati nel prossimo anno scolastico. Il sistema, introdotto con la Buona Scuola prevede che gli incarichi vengano conferiti non più in base ad anzianità e punteggi ma per corrispondenza tra le competenze degli insegnanti e le richieste dei dirigenti che potranno indicare alcune caratteristiche specifiche.

Entro domani, 9 agosto, gli oltre 17.000 docenti del ciclo secondario di primo grado dovranno aver inviato il proprio curriculum al Ministero. Operazioni concluse, invece, per le scuole dell’infanzia e le primarie: oltre 20.000 docenti, il 92% degli aventi diritto, hanno inviato le proprie caratteristiche per essere scelti dai dirigenti per coprire i posti vacanti.

Il Ministero ha già individuato gli ambiti territoriali entro cui i docenti opereranno. Un sistema che, secondo l’assessore all’Istruzione Valentina Aprea, rischia di non completare entro l’avvio dell’anno scolastico tutte le pratiche previste: «Nonostante l’impegno e il lavoro dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, temo che l’avvio dell’anno scolastico possa essere pregiudicato dalla situazione che si sta delineando in tutta Italia già in questi giorni. A complicare la già difficile composizione degli organici, si aggiungono la scelta dei docenti dagli ambiti territoriali da parte dei dirigenti scolastici e la conclusione delle procedure concorsuali, al termine delle quali resteranno comunque scoperte numerose cattedre di materie fondamentali. Pur comprendendo a livello umano le singole situazioni personali e famigliari dei docenti assunti lo scorso anno che dovranno trasferirsi da sud a nord non posso non ricordare a tutti come il mismatch tra domanda e offerta di lavoro nella Scuola è una componente sistemica, tra le principali cause del persistente precariato, che è ancora lontano dall’essere risolto.  Il dibattito estivo e’ di nuovo incentrato sui sit-in di quei docenti che  dovranno trasferirsi per coprire le cattedre che, non scopriamo certo oggi, sono disponibili al nord. Ma era tutto già previsto nella ‘Buona Scuola’, con l’aggravante che il vero elemento di innovazione che avrebbe potuto introdurre una gestione meno burocratica degli organici – la chiamata diretta – è stata fortemente depotenziata dallo stesso Ministero, confidente che così avrebbe potuto sedare le immancabili proteste estive, come è riuscito a fare lo scorso anno, concedendo la possibilità ai nuovi assunti di restare ancora per un anno nella sede di supplenza dell’anno precedente».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Agosto 2016
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