Nuove linee e mezzi ecologici: così la città immagina il futuro dei bus
L'amministrazione ha stilato le richieste in vista della prossima gara regionale per l'affidamento del servizio di bus in tutta la provincia. Ecco quali sono le richieste
E’ una specie di libro dei sogni del trasporto pubblico locale. E’ l’elenco di richieste e indicazioni che la giunta guidata da Emanuele Antonelli ha preparato in vista della gara che dovrà assegnare a livello provinciale la gestione degli autobus. Nel documento sono inserite tutte le richieste che la città intende fare al nuovo gestore tra nuove linee, mezzi più ecologici e sistemi più tecnologici.
LE LINEE
La prima richiesta è quella di una “razionalizzazione dei percorsi urbani attraverso l’utilizzo delle principali arterie di comunicazione” creando “collegamenti snelli tra i quartieri periferici e l’area del centro cittadino”. Questa ristrutturazione dovrà prevedere “l’introduzione di una nuova linea urbana che colleghi il plesso C. Facchinetti transitando da Viale Gabardi/Piemonte, al fine di servire anche l’utenza della Clinica Multimedica, del palazzetto dello sport Palayamamay e della piscina Bustese Nuoto” oltre ad introdurre “un percorso da effettuarsi possibilmente con minibus all’interno dei rioni di Sacconago e Borsano”.
A questo si aggiungono due importanti novità: lo spostamento da Piazzale Solaro del capolinea di tutte le linee urbane ed extraurbane “al fine di decongestionare il traffico nell’area limitrofa all’Ospedale di Circolo di Busto Arsizio” e “la possibilità di istituire un nodo di interscambio nell’area carico e scarico merci in vicinanza della stazione ferroviaria”.
IL SERVIZIO
Le novità in questo senso sono duplici. Prima di tutto si chiede un “potenziamento del numero di autobus negli orari scolastici al fine di servire prevalentemente la numerosa utenza, sia cittadina che proveniente da fuori comune, di tutti gli istituti scolastici di secondo grado distribuiti sia nel centro che nelle diverse periferie della città”. In cambio viene accettata una riduzione del servizio nelle cosiddette fasce di morbida “in considerazione dello scarso utilizzo da parte dell’utenza” con la previsione di passaggi di bus ogni ora.
A tutto ciò si accompagna quello che è definito un “miglioramento della qualità del servizio” che dovrà passare sia dal rinnovo del parco mezzi attraverso “l’utilizzo di autobus ecologici” e sia da soluzioni più tecnologiche come “l’impiego di sistemi di rilevazione del tempo di attesa dell’autobus anche tramite applicativo smartphone”.
LA SITUAZIONE OGGI
Il sistema, così com’è oggi, è infatti oggetto di molte critiche e da anni si chiede un rinnovo completo del servizio, costoso e poco efficiente. Per far girare i mezzi di Stie -oltre ai contributi regionali- il comune stacca ogni mese un assegno di 58.000 euro che, sommandosi all’Iva, porta il totale a 765.600 euro all’anno. A questo si aggiungono i cosiddetti contributi “ad personam” a favore di determinate categorie di utenti, sostegni che fanno crescere la cifra complessiva di quasi 360.000 euro all’anno.
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