Per i giovani tutto si trasforma, anche il lavoro che ancora non c’è

Consulenti, docenti, imprenditori e studenti delle scuole superiori si confronteranno sul tema "I giovani e il lavoro, il futuro è già oggi" titolo del convegno che si terrà sabato 25 febbraio al De Filippi

Nel giorno in cui il “Corriere della Sera” titola a tutta pagina “Il lavoro che invecchia, l’età media sale a 44 anni”, in Comune a Varese si presenta un convegno dal titolo “I giovani e il lavoro, il futuro è già oggi“. Un tempismo straordinario come straordinaria è la giornata prevista per sabato 25 febbraio al collegio De Filippi di Varese dove, a partire dalle 9 e 15, consulenti di rango, docenti, giornalisti, amministratori locali e soprattutto i rappresentanti degli studenti delle scuole superiori (licei e istituti tecnici) di Varese e provincia si confronteranno sul tema del lavoro.

La formula, ideata da Antonio Martina, consulente e autore con Corrado Fois del libro “Lavorare è difficile” (Franco Angeli), è già stata sperimentata con successo a Induno Olona e Varese. Si tratta di un vero e proprio format molto dinamico, con interventi mirati e brevi e dove il ruolo dei protagonisti è affidato agli studenti provenienti dai licei e dagli istituti tecnici chiamati per dar vita a una tavola rotonda sul tema del cambiamento. «La rete ha scombinato tutte le carte – spiega Antonio Martina – e chi pensa al lavoro e non è più giovane sembra destinato al silenzio. Invece penso che nella globalizzazione sia proprio l’esperienza ad avere un valore positivo per indirizzare i ragazzi  nell’utilizzo delle nuove tecnologie».

A fare gli onori di casa il vicesindaco di Varese Daniele Zanzi. L’amministrazione ha infatti sostenuto il convegno perché il tema del lavoro, in un territorio fortemente manifatturiero e in trasformazione sotto la spinta della digitalizzazione, ha ricadute importanti sull’identità stessa della città. «Prima di essere un amministratore – dice  Zanzi – sono un imprenditore e non passa giorno che dietro la mia porta non si presenti un giovane in cerca di lavoro. Quindi con la consapevolezza di vivere in un’epoca di emergenza non posso non pensare che dal superamento di questa situazione dipenda anche il futuro e il destino della nostra provincia. Ritrovare una vocazione persa, dopo averne sperimentate tante, dall’industria al turismo passando per il commercio, è fondamentale perché citando un mio maestro “Solo chi ha radici profonde può avere un futuro“».

I dati Istat, come sosteneva Zanzi, fotografano un mercato del lavoro che rifiuta i giovani. A fronte di un innalzamento dell’età media del lavoratore passata da 38 anni del 1993 ai 44 del 2016, c’è il tonfo degli occupati under 35 che perdono 3,6 milioni di posti di lavoro nello stesso intervallo di tempo e il crollo al 17% del tasso di occupazione per chi ha meno di 24 anni.

Se trovare lavoro è dunque difficile è altrettanto complicato trovare un antidoto a questa situazione che riguarda il sistema Paese e non la sola provincia di Varese. Cesare Chiericati, giornalista per anni impegnato nella Tsi (La Tv pubblica della Svizzera italiana) e già direttore del “Giornale del Popolo” di Lugano, un consiglio da dare ce l’ha e lo attinge da un settore molto tradizionale. «Ai giovani consiglierei di avere una maggiore resilienza – suggerisce il giornalista – un termine che a me piace molto e su cui ho impostato il mio intervento al convegno. Questa parola è una felice contaminazione tra la lingua italiana e la metallurgia e indica la capacità di trovare in se stessi le risorse per avviare il lavoro , ma è fondamentale in una società del cambiamento dove le possibilità di vincere o perdere sono amplificate al massimo. E quando perdi occorre avere più rabbia che rassegnazione».

Il convegno di sabato 25 febbraio sarà coordinato da Maria Grazia Strano ed è organizzato in collaborazione con il comune di Varese, l’Ufficio scolastico provinciale, l’università dell’Insubria, il collegio De Filippi e la Ricoplast azienda di Morazzone.
Il programma

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Pubblicato il 21 Febbraio 2017
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