Santa Maria compie 5 secoli, un concorso per celebrarla

I lavori per l'edificazione del santuario della Madonna dell'Aiuto iniziarono nel 1517. Lo Spazio Arte Carlo Farioli organizza un concorso artistico per celebrarla

natale busto arsizio centro 2016

Il santuario dedicato a Santa Maria nell’omonima piazza di Busto Arsizio compie 500 anni dalla posa della prima pietra. Nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario che ricorre nel 2017, lo Spazio Arte Carlo Farioli organizza, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, la prima edizione del Premio Arte “Carlo Farioli”.

Il concorso è aperto a tutti gli artisti residenti in Italia, senza limiti di età, e prevede la realizzazione di un’unica opera (pittura, scultura, installazione, fotografia, videoarte) attinente al tema “…Ecco tua Madre”. Le opere partecipanti saranno esposte dal 6 al 14 maggio in una mostra collettiva a Palazzo Marliani-Cicogna.

In base ai voti raccolti durante l’esposizione e online saranno selezionate le 20 opere che resteranno in mostra presso lo Spazio Arte Carlo Farioli dal 21 maggio al 24 giugno, quando si svolgerà la cerimonia di premiazione.
Ulteriori informazioni e il bando completo del concorso sono disponibili sul sito www.farioliarte.it.
In allegato la locandina dell’iniziativa.

Il cinquecentesimo sarà celebrato attraverso una serie di eventi religiosi e culturali che la parrocchia di San Giovanni e l’Amministrazione comunale stanno organizzando, in collaborazione con le scuole e le associazioni del territorio, per le prime due settimane del mese di maggio. Già in calendario mostre, concerti, conferenze, spettacoli teatrali che si svolgeranno in piazza e nel santuario, luogo attorno al quale la città si è via via sviluppata nei secoli.

Dedicata all’Assunta e detta, forse già dal Cinquecento, ‘Madonna dell’Aiuto’, la chiesa di S. Maria di Piazza a Busto Arsizio sorse a partire dal 1517 sulla base di una preesistente struttura risalente, secondo fonti storiografiche locali, alla metà del Trecento. È plausibile che l’iniziativa dell’edificazione della nuova chiesa sia da leggere in relazione al periodo di fioritura culturale della città che corrispose al potere del conte Galeazzo Visconti, consigliere del duca di Milano Gian Galeazzo Sforza e feudatario di Busto Arsizio dal 1488, seppure con alterne fortune a causa delle drammatiche vicende della guerra tra Francia e Impero. È anche possibile che tra i promotori della nuova fabbrica comparissero personalità di spicco sulla scena locale, come il grammatico e poeta Gian Alberto Bossi e gli umanisti Bernardino e Alberto Crespi, fondatori della biblioteca pubblica della città. Il primo rettore della chiesa fu poi, probabilmente, Francesco Crespi de Roberti, dotto ecclesiastico, latinista, musico e miniatore. L’intera cittadinanza, secondo le testimonianze della storiografia locale, contribuì in modo sostanzioso al finanziamento dell’impresa, in particolare attraverso le donazioni di numerose confraternite laiche, scuole o consorzi. (fonte www.lombardiabeniculturali.it)

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Febbraio 2017
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