Le Bcc si confrontano in Europa

Banche cooperative riunite a Bruxelles nella settima convention Eacb. Gatti (Federcasse): “Il 2017 sarà decisivo per correggere alla radice l’approccio strategico della regolamentazione bancaria in Europa”

Bcc

La voce di Federcasse (l’associazione nazionale delle BCC e Casse Rurali) si è fatta sentire durante la settima convention delle Bcc europee a Bruxelles, organizzata dalla Associazione europea delle banche cooperative (EACB). Una presenza importante, quella italiana, alla luce della futura nascita della capogruppo italiana, ruolo conteso tra la stessa Federcasse e da Cassa Centrale Banca, la holding delle Bcc del Trentino e del Nord-Est, che nel frattempo ha centrato l’obiettivo di raccogliere 600 milioni di aumento di capitale e raggiungere così un patrimonio da un miliardo, requisito minimo fissato dalla legge di riforma Renzi per dar vita a un gruppo nazionale del credito cooperativo.

L’appuntamento di Bruxelles ha avuto per tema “Le banche cooperative: un impegno per guidare la crescita economica e sociale” e ha consentito di fare il punto sulle strategie adottate dalle banche cooperative alle prese con gli sviluppi normativi ed i cambiamenti tecnologici.

«Il 2017 sarà un anno decisivo per correggere alla radice l’approccio strategico della regolamentazione bancaria in Europa e per completare il disegno con l’avvio del terzo “pilastro” – ha detto il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti -. Non c’è democrazia senza democrazia economica e pluralismo bancario. Non c’è linfa per il futuro europeo se non si recupera il rispetto reciproco tra i paesi fondatori chiamati ad essere di nuovo “locomotiva”. Pluralismo e linfa  vanno garantiti anche con il completamento dell’Unione Bancaria con il terzo pilastro della garanzia europea dei depositi e una coerente strategia normativa strutturalmente proporzionale, cui dovrà corrispondere una conseguente politica di vigilanza».

Tra gli impegni ribaditi e discussi nel corso della convention da parte dell’Associazione delle Banche Cooperative Europee, un convinto sostegno al progetto europeo e la necessaria evoluzione tecnologica, difendendo la sussidiarietà, la proporzionalità e la differenza delle banche cooperative. Al tempo stesso l’EACB ha voluto ricordare le particolarità delle banche di territorio e la necessità di una continua ricognizione del rapporto “costi – benefici” (circa la normativa bancaria) avendo presente la possibilità di definire “approcci semplificati” per evitare uno sproporzionato aumento dei costi a carico di banche che in questi anni, ovunque, hanno continuato a sostenere l’economia reale.

«Le banche cooperative – ha detto Roberto Gualtieri presidente del Comitato affari economici e monetari del parlamento europeo (Econ) – svolgono un ruolo chiave per assicurare un sano pluralismo e la diversità bancaria in Europa, perché pongono attenzione specifica alle economie locali ed hanno una visione di lungo termine nella concessione del credito, non di breve periodo orientata alla massimizzazione del profitto. Con ciò forniscono un importante contributo alla coesione sociale ed all’inclusione finanziaria. Il ruolo delle banche cooperative nel soddisfare le esigenze finanziarie delle piccole imprese e delle famiglie  è di grande importanza. L‘Econ è fortemente impegnato per garantire il pluralismo e la diversità dei modelli bancari all’interno dell’Unione Bancaria ed assicurare la rispondenza del principio di proporzionalità, affinché vi sia un reale “livellamento del terreno di gioco” e si evitino frammentazioni nelle singole politiche nazionali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Aprile 2017
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