Sposa precipitata dalla finestra dell’albergo, decisiva la perizia visiva

Esauriti i testimoni nel processo al coreano accusato di aver buttato la moglie dalla finestra dell'hotel Ibis, durante il viaggio di nozze. Nella prossima udienza verrà esaminata la perizia visiva

processo park

L’ultimo giorno di vita della donna coreana, precipitata dal primo piano dell’albergo Ibis di Cardano al Campo il 18 maggio del 2016, è stato rivissuto anche dalla seconda guida turistica che quel giorno era con la comitiva proveniente dal paese asiatico, in vacanza in Italia. La sua testimonianza nel processo che vede imputato il marito Daehee Park, accusato di averla spinta giù dalla finestra della camera 120 dal pm Maria Cardellicchio, tratteggia ancora una volta gli strani comportamenti della 46enne e del marito.

«Fui chiamato dal mio collega perchè lo aiutassi con la signora Aan Jung Mee. Lei non voleva assolutamente partire con la comitiva e continuava a scappare intorno all’albergo fino a quando non l’ho trovata distesa a terra che dormiva, davanti al cancello di una casa, in mezzo alla strada – racconta l’uomo – prima ancora si era nascosta sotto il tavolo della colazione. Non mi disse perchè non volesse partire con gli altri ma solo che non voleva tornare Corea e mi chiese di cambiarle dei soldi coreani, circa 1000 euro».

La guida descrive anche il comportamento del marito: «Lui è rimasto in albergo, si è completamente disinteressato di quello che faceva la moglie – ha detto il teste – anche in aeroporto, quando lei è scappata nuovamente, ho dovuto rincorrerla io».

La descrizione della guida si ferma nel momento in cui la coppia entra all’hotel Ibis e riceve le chiavi della stanza: «A quel punto si era calmata anche la donna, sembravano riappacificati».

Durante l’udienza di questa mattina è stato anche sentito il consulente della difesa in merito alle possibili tracce di dna sul corpo della donna. A differenza di quanto sostenuto dal consulente dell’accusaè stato affermato che «la pioggia non può aver eliminato le tracce di dna dal corpo anche perchè il corpo sarebbe stato coperto pochi minuti dopo la caduta».

Infine la corte d’assise, presieduta dalla giudice Renata Peragallo (Maria Greca Zoncu a latere), ha deciso per l’inammissibilità dell’interrogatorio fornito dall’imputato nell’immediatezza dei fatti (come richiesto dal legale di Park Guido Camera) ma ha anche escluso l’allargamento della perizia visiva alla stanza del teste americano Tanner, respingendo la richiesta della difesa.

I testi delle due parti sono stati esauriti e il processo si concentrerà, a questo punto, sulla perizia per stabilire se coloro che erano affacciati alle finestre quella sera potevano vedere la mano di Daehee Park spingere la donna, come affermato da una delle testimoni nell’incidente probatorio. Sarà importante, per i giudici e per la giuria popolare, avere la certezza che la visuale da quelle stanze potesse permettere di vedere tutta la scena.

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Giugno 2017
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