Corona solare “esagerata”: l’enigma risolto dal Gat
Le osservazioni del Gruppo Astronomico Tradatese fanno luce su un'anomalia registrata nel corso della grande eclisse solare del 21 agosto scorso
L’osservazione più importante della recente fortunata spedizione del Gat-Gruppo Astronomico Tradatese negli Stati Uniti per la grande eclisse dello scorso 21 agosto riguarda senz’altro l’aspetto stupefacente e drammatico della corona solare in totalità. Con un’anomalia su cui gli studiosi del Gat cercano di fare luce.
Gli astrofili tradatesi erano presenti in quattro siti osservativi, a Casper (il gruppo più numeroso), a Grendo e ad Hilman nel Wyoming e a Rexburg nell’ Idaho: “Ebbene – spiegano – tutti sono concordi nel testimoniare che la corona solare di Usa2017 aveva qualcosa di ‘anomalo’. In sostanza, avendo il Sole concluso il suo 24° ciclo undecennale di attività, era da un paio d’anni in un periodo di profondo minimo (macchie e protuberanze quasi inesistenti): questa situazione faceva prevedere una corona modesta e a forma di dipolo magnetico, una specie di ‘calamita’ coincidente con i poli geografici del Sole. La realtà è stata ben diversa: la corona era infatti ricca di strutture un po’ tutto attorno al disco solare, facendo in parte ricordare quello che succede quando il Sole si trova invece in forte attività (ricordiamo che la corona da Sole attivo ha un aspetto che ricorda quello di una … margherita)”.
Come se non bastasse, sul bordo destro del Sole nero Lorenzo Comolli (da Grendo) e Paolo Bardelli (da Casper) hanno immortalato almeno tre grandiose protuberanze rosse: “Il quadro generale si completato con il sorgere di importanti aurore boreali un po’ dovunque sul circolo polare: una di queste è stata addirittura fotografata il 25 agosto sulla Groenlandia dai ‘tradatesi’ Danilo Roncato e Paolo Bardelli, dai finestrini del volo aereo che riportava in Italia la spedizione”.
Cosa stesse succedendo al Sole lo si è capito solo in questi ultimi giorni: “Sì perché, a partire all’ inizio di settembre, il Sole che doveva essere in profondo minimo, si è improvvisamente risvegliato riempiendosi di macchie di grande complessità e dimensione (la macchia AR 2673, una della maggiori degli ultimi anni, sta producendo alcune delle aurore boreali più intense degli ultimi decenni !) – spiegano gli esperti del Gat – Le immagini riprese dal Gat a Tradate in questi giorni sono inequivocabili al riguardo. E’ netta l’impressione che il 24° ciclo di attività, lungi dall’essersi completamente esaurito, sia invece caratterizzato da un doppio massimo, un evento in realtà già verificatosi a volte nel passato ma imprevedibile a priori. Potrebbe essere questo improvviso recupero di attività solare la causa primaria della fantastica corona solare americana: una corona che potremmo definire ‘ibrida’, ossia una via di mezzo tra una corona modesta e dipolare da Sole quieto, ed una corona estesa e ricca di dettagli da Sole attivo”.
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