Il nuovo anno accademico alla Liuc nel segno dell’internazionalizzazione
L'inaugurazione del nuovo anno accademico si terrà lunedì 20 novembre dalle ore 10.30

Nell’anno del trentennale Erasmus, con l’Italia al quinto posto in Europa per gli studenti in ingresso e al quarto per quelli in uscita e con 2,7 miliardi di euro messi in campo dall’Unione Europea per Erasmus Plus 2018, la Liuc sceglie l’internazionalizzazione come tema chiave per l’Inaugurazione dell’anno accademico 2017/18, in programma il prossimo lunedì 20 novembre dalle ore 10.30.
Mobilità degli studenti, visiting professor, dottorati di ricerca internazionali e eventi di respiro globale sono solo alcune delle tante “facce” dell’internazionalizzazione targata Liuc – Università Cattaneo. Più in generale, internazionalizzare la formazione si può? Quali sono gli scenari futuri?
«Quest’anno al centro dell’evento c’è l’internazionalizzazione – spiega il Rettore della Liuc – Università Cattaneo, Federico Visconti – intesa non solo come mobilità degli studenti ma come una sfida più complessiva che si gioca tra didattica e ricerca, tra acquisire dei contenuti e fare esperienze sfidanti. Del resto, ogni università ha una propria personale via all’internazionalizzazione. Alla Liuc, Università nata con un forte radicamento sul territorio, l’apertura verso l’estero passa da tante attività ma soprattutto dall’attenzione e dalla cura con cui viene seguito ogni singolo studente nel proprio percorso. Affinché l’internazionalizzazione non resti uno slogan ma sia un’opportunità concreta, che cambia la vita».
La prolusione sarà affidata a Fabio Rugge, rettore dell’Università degli Studi di Pavia e Responsabile delle Relazioni Internazionali della Conferenza dei rettori. «Parliamo molto di internazionalizzazione delle nostre Università. Che sia utile e necessaria è fuori discussione. Ma a che punto siamo nel realizzarla? In che direzione, con quali mezzi dobbiamo muoverci? Per fare internazionalizzazione – davvero – occorre dare a queste domande risposte precise. Vorrei provare a proporne alcune. E tra le soluzioni emerge quella solita, ma ineludibile: fare sistema».
A portare un punto di vista europeo all’evento sarà invece Jean – Philippe Ammeux, il Dean della IESEG school of management, uno dei 41 atenei partner della Liuc per la mobilità degli studenti: “E’ necessario formare giovani che diventeranno gli attori del cambiamento in un mondo globalizzato, preparati a lavorare con persone di altri orizzonti”.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.