Le specie “aliene” causano fino al 40% di danni nei raccolti
Così Coldiretti: "Ogni anno dobbiamo fare i conti con una nuova minaccia"

Arrivano a distruggere anche il 40% dei raccolti e fanno strage delle specie nostrane. Sono insetti, rettili, pesci, molluschi ma anche piante, gli “alieni” arrivati da altri continenti e che stanno devastando sempre più le produzioni agricole e gli ecosistemi dei nostri territori.
Lo spiega la Coldiretti Lombardia mentre Milano è in questi giorni la capitale europea della lotta alle specie aliene con il confronto su 29 progetti europei Life dedicati all’impatto di questi invasori su ambiente e biodiversità. Nella classifica dei più pericolosi – spiega la Coldiretti Lombardia – ci sono la cimice asiatica, la Popillia Japonica, il tarlo asiatico, la vespa velutina, il pesce siluro, la testuggine dalle orecchie rosse, lo scoiattolo grigio nordamericano, il gambero rosso della Louisiana, la minilepre, la diabrotica e la nutria.
L’ultima arrivata – spiega la Coldiretti Lombardia – è la cimice asiatica, nome scientifico Halyomorpha halys, un insetto originario di Cina, Giappone e Taiwan che in Lombardia è stato segnalato per la prima volta nel 2015 e anche quest’anno ha colpito i frutteti del Mantovano, coltivazioni in serra in provincia di Varese e diversi campi di soia fra Brescia e il Lodigiano, danneggiando fino al 40% dei raccolti. La Popillia Japonica – sottolinea la Coldiretti regionale – è un altro dei parassiti più dannosi: il primo ritrovamento risale all’estate del 2014 nella zona di Turbigo ed è in grado di colpire tutte le specie vegetali: dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti. I rischi maggiori li corrono il mais, il pesco, il melo, la vite e la soia. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – fra zone infestate e aree cuscinetto, sono già oltre 150 i comuni coinvolti nella lotta contro questo coleottero giapponese che si avvicina sempre più alla città di Milano.
“Ogni anno – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – dobbiamo fare i conti con una nuova minaccia che mette a rischio non solo i raccolti ma anche, come avviene per colpa delle nutrie, la tenuta dei canali a causa delle tane che scavano e la sicurezza stradale, visto che non sono rari gli episodi di scontri con le auto. Senza contare la capacità di proliferazione delle specie più invasive: per la Popillia Japonica ad esempio parliamo di milioni di esemplari. Poi per fortuna non mancano le buone notizie, come la sconfitta del parassita del castagno”.
Infatti – spiega la Coldiretti Lombardia – grazie alla lotta biologica tramite il Torimide (un insetto “terminator” che distrugge le uova del parassita e poi si auto estingue), la presenza del cinipide non è più endemica e viene considerata ormai a un livello di rischio fisiologico.
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E’ la globalizzazione,circolano le persone e perché non dovrebbero farlo gli altri esseri viventi? la cimice asiatica avvistata per la prima volta a Turbigo è con molta probabilità arrivata dal vicino aeroporto di Malpensa,senza neppure pagare il biglietto…che fortuna!