I cinque anni alla Camera di Ivan Catalano: “Fuori dai 5 Stelle per realizzare il loro programma”
Il deputato bustocco racconta cosa ha ottenuto in questa legislatura: "Per poter presentare qualche proposta sono dovuto uscire dal Movimento. E poi anche loro si sono messi a fare marchette territoriali"
Ivan Catalano è stato eletto alla Camera dei Deputati con il Movimento 5 Stelle ma dopo poco meno di un anno ha lasciato il gruppo pentastellato tra mille polemiche. Il deputato di Busto Arsizio ha proseguito la sua attività in diversi gruppi più piccoli, fino ad approdare nel gruppo Civici e Innovatori (ex-Scelta Civica). Qui trovate la sua attività parlamentare
Come giudica la sua esperienza alla Camera dei Deputati?
«Il primo anno l’ho vissuto allo sbaraglio, nell’attesa che succedesse qualcosa, gli altri 4 anni sono stati proficui. Dopo l’uscita dai 5 Stelle ho cominciato a lavorare in modo serio: i primi 3 mesi potevano essere giustificati dall’inesperienza poi i problemi sono nati dalle eterne discussioni interne che limitavano molto tutti. Solo alcuni potevano lavorare più liberamente, quelli che poi sono diventati il direttorio del Movimento. Per la legge di stabilità del 2013 dovetti presentare in maniera autonoma i miei emendamenti, che poi vennero approvati, mentre il movimento non me li presentò. Da fuori ho notato le tante contraddizioni e poi anche loro, nell’ultima legge di stabilità, hanno fatto qualche marchetta territoriale».
Come giudica i governi che si sono susseguiti?
«Il governo Letta è stato molto lento che ci faceva lavorare poco in Parlamento e molto sui decreti. Col governo Renzi c’è stato uno scatto di velocità mentre il governo Gentiloni è tornato alla lentezza in cui la volontà del governo superava quella del Parlamento».
Quali risultati ha prodotto il suo lavoro parlamentare?
Mi sono impegnato nel settore dell’autotrasporto riuscendo a far approvare una legge antimafia, ho ottenuto un provvedimento per la riqualificazione elettrica dei veicoli, la liberalizzazione dei risciò turistici, il modem libero per connettersi alla rete. Mi sono occupato dei Taxi e degli Ncc ottenendo una proroga di un anno legge anti-concorrenza, salvando la categoria.
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Diciamo che il signor catalano ha lasciato i 5 stelle sicuramente per contrasti interni storica l’intervista in cui rivendicava la collaborazione col pd , ma soprattutto quando si è trattato di restituire parte dello stipendio ecco lì si è reso conto che i 5 stelle non andavano più bene. E ci credo dover rinunciare a una fetta del consistente stipendio dispiaceva e allora si cambia gruppo, si tengono tutti i soldi e via tanto tutti scemi gli altri elettori.
Quale storica intervista di collaborazione con il pd?
Nessuno ha rinunciato ai soldi, quello che Casaleggio voleva è che rinunciassi a lavorare per diventare uno che gridava le cavolate che voleva diffondere.
Ma il senso civico va oltre le voglie di controllo di un capo e l’ingenuità dei fedeli.