Stazione “dimenticata”: il sindaco protesta e diserta la giornata inaugurale
I lavori alla stazione di Bisuschio/Viggiù sono in alto mare e oggi Giovanni Resteghini ha deciso di non partecipare alla festa per la ferrovia ritrovata
I sindaci della Valceresio c’erano tutti, tranne lui. Giovanni Resteghini, primo cittadino di Bisuschio, oggi ha deciso di non partecipare alla giornata di inaugurazione dei nuovi collegamenti ferroviari. Lui che alla riapertura della tratta Varese Porto Ceresio ci ha sempre tenuto tanto, oggi non se l’è sentita di far festa insieme agli altri.
Il perché è abbastanza chiaro, basta fare un salto alla stazione di Bisuschio/Viggiù.
«Sì, sono arrabbiato perché vedo proprio che Bisuschio se la sono dimenticata – dice amareggiato Resteghini – I binari ci sono, certo, i treni passano, ma è tutto. Non sono state messe le pensiline, non c’è nemmeno l’illuminazione. I bagni non li hanno nemmeno iniziati. Eppure è una stazione importante, dal momento che a poca distanza c’è l’unico istituto superiore della Valceresio, con circa 1.000 studenti».
La lista delle cose da fare è lunga: non è stato rimosso e messo in sicurezza il passaggio con le scalette dall’altro lato della stazione; c’è un problema legato alle acque di scolo della stazione e della ferrovia che non state canalizzate e oggi finiscono nella rete fognaria attraverso tombini che rischiano di intasarsi per la presenza di terra e detriti, con la possibilità di danneggiamenti alle case dietro la stazione. E poi c’è una questione parcheggi che non è ancora stata chiarita».
Infine c’è il dilemma dei passaggi a livello: «Per loro stessa ammissione si sono “dimenticati” di censirli – dice Resteghini – e dunque funzionano ancora con i vecchi sistemi, con il risultato che le sbarre si abbassano molto tempo prima che passi il treno».
Tutta l’attenzione, aggiunge i sindaco, si è concentrata sulla nuova tratta e sulle stazioni di Induno, Arcisate e Cantello/Gaggiolo: «Per Rfi questa è sempre stata la priorità, ma per noi i disagi sono tanti e questi signori non si fanno più sentire. Ecco, vorrei cercare di scuoterli un po’, perché diano la giusta attenzione anche alla nostra stazione».
Questo non significa che la ferrovia ritrovata perda valore: «Anzi – dice – per noi è fondamentale e stiamo programmando una serie di incontri nelle scuole per spiegare l’importanza del trasporto pubblico, ma anche per capire con i ragazzi quali proposte si possono fare per favorire l’utilizzo del treno. Resta il fatto che tutte le stazioni sono state completate o quasi, tranne la nostra. Quando sarà a posto faremo festa anche noi, ma adesso non mi è proprio sembrato il caso».
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