L’impatto delle barriere antirumore? “Disponibili a modifiche”

La previsione di "muri" lungo la ferrovia alti quattro metri ha fatto discutere: c'è chi gradisce e chi teme di finire "prigioniero" delle barriere. L'amministrazione cerca un confronto con Fs

Barriere antirumore Gallarate

«Da parte di Rfi c’è un’apertura a valutare modifiche, ne discuteremo con i cittadini, anche con un’assemblea». Il progetto di massima per le barriere fonoassorbenti sulla ferrovia del Sempione ha creato molta attenzione (qui il primo articolo) e qualche ulteriore preoccupazione per chi abita “fronte ferrovia”. E ora l’amministrazione comunale promette attenzione e impegno a discutere il piano con Rfi, la società FS responsabile delle linee.

Le barriere antirumore sono state previste per limitare la dispersione del rumore generato dai treni in transito: una esigenza sentita da molti abitanti lungo la ferrovia (anche non direttamente “confinanti”), in particolare sulle linee di Domodossola e Luino che sono interessate anche dal traffico merci in orario notturno destinato ad aumentare con il sistema AlpTransit. Le barriere (nella foto: render di come saranno in via Ronchetti) sono però anche un elemento imponente, che finisce a modificare il paesaggio urbano – soprattutto a ridosso del centro cittadino – e a limitare la visuale di chi abita a ridosso dei binari e rischia di trovarsi con un “muro” di metallo continuo lungo centinaia di metri. Un “muro” alto in gran parte quattro metri, ma che possono diventare sette in corrispondenza di alcuni punti specifici (condomini a più piani nella zona in cui la ferrovia corre in rilevato).

Queste sono le due esigenze, per certi versi opposte, su cui mediare. Ora: dopo le prime informazioni sul piano Rfi alcuni gallaratesi si sono fatti avanti, altri erano già preoccupati dall’impatto. «Già lo scorso anno i residenti di via Bellinzona ci avevano contattato per chiedere barriere più basse di quanto previsto» spiega il sindaco Andrea Cassani, ricordando un caso specifico (via Bellinzona è una strada molto stretta, in zona residenziale). «Ora ci hanno scritto altri cittadini per presentare osservazioni».

Già settimana scorsa dicevamo dell’idea dell’assessore ai lavori pubblici Sandro Rech di alcuni interventi migliorativi. «Ho trovato una apertura da parte di RFI, una disponibilità ad analizzare caso per caso le soluzioni migliori, anche diverse da quelle di progetto, su altezze e modalità» spiega Rech.

Questo riguarda ad esempio quei punti in cui ci sono case che “affacciano” direttamente sulle barriere, come in via Foscolo. Altro caso particolare è quello dei condomini di fronte a cui sono previste le barriere più alte (quelle da sette metri): le barriere alte vanno incontro ai desideri di chi abita ai piani più alti, ma mettono in difficoltà chi abita più in basso e finisce “in ombra”.

«Dove ci saranno barriere 7 metri la previsione viene fatta sulla base dei dati di dispersione del rumore» continua il sindaco. «Ma se ci sono richieste da parte dei residenti della via si può valutare modifiche, se le soluzione sono sostenibili dal punto di vista della tutela della salute» (i livelli di rumore sono considerati infatti impattanti sulla salute, non solo sulla “percezione”).

L’amministrazione incontrerà ancora Rfi nelle prossime settimane. «È già stato chiesto un confronto» conclude Cassani. «E vorremmo organizzare anche una serata pubblica, alla presenza di Rfi».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Febbraio 2018
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