I movimenti ambientalisti nella storia, se ne parla con il Professor Antonio Orecchia
Appuntamento per venerdì 16 marzo alle ore 17.30 nella Sala del Risorgimento dei Musei Civici di Villa Mirabello

Venerdì 16 marzo alle ore 17.30 nella Sala del Risorgimento dei Musei Civici di Villa Mirabello (Piazza della Motta 4, Varese) si terrà il nono incontro del ciclo di conferenze legato alla mostra “Alieni.
La conquista dell’Italia da parte di piante e animali introdotti dall’uomo” (www.uninsubria.it/alieni) – organizzata dal Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università degli Studi dell’Insubria in collaborazione con il Comune di Varese – in esposizione fino al 27 maggio 2018.
Il professor Antonio Orecchia, docente di Storia contemporanea dell’Università degli Studi dell’Insubria, aiuterà il pubblico a ripercorrere la nascita, la storia i rapporti con la sfera politica dei movimenti ambientalisti in Italia, con un intervento dal titolo “La percezione dei temi ambientali nell’opinione pubblica: la storia dei movimenti ambientalisti, alieni della politica?”. Sin dalla loro nascita a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, i movimenti ambientalisti colpirono gli osservatori per una spiccata specificità: sembravano cioè estranei all’asse destra-sinistra.
Secondo numerosi studiosi questi partiti rappresentavano la testimonianza dell’emergere di nuove istanze post-materialiste: in un mondo ancora dominato dalle ideologie e dalle classiche “famiglie spirituali di partito” (conservatori, liberali, comunisti, democristiani, destre radicali) questi “alieni della politica” si affermarono di colpo in gran parte dell’Europa e in generale nel mondo occidentale. E trasformarono la difesa dell’ambiente dall’inquinamento in una istanza politica. Furono frutto di una generazione divenuta adulta nel pieno della guerra fredda e dell’incubo atomico e nucleare? Oppure il naturale sviluppo di una nuova “famiglia spirituale di partito?” O, ancora, furono la naturale conseguenza dell’affermarsi del «voto di opinione» in contrapposizione al «voto di appartenenza sociale», derivato dalla presenza di forti movimenti pacifisti-ecologisti e libertari degli anni Sessanta e Settanta?. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
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