I “timbri” di Poretti alle porte della “movida” varesina
"Loca Ubriaca" partecipa con le sue spine all'iniziativa per i 140 anni del birrificio. «Chi viene a Varese deve poter assaporare la birra della città»
Prima era un negozio di vestiti. Poi, quando è nato con l’attuale formula, Loca Ubriaca era uno dei pochi e sparuti locali del centro Varese (e il più piccolo). Oggi invece è una specie di porta di ingresso al “triangolo della movida” cittadino, che ha contribuito a far nascere e che rappresenta uno dei motivi di richiamo della città.
Un luogo di incontro nato come enoteca, ma che ha “attaccato una spina” orgogliosamente varesina (quella del Birrificio Angelo Poretti) malgrado il suo titolare sia romano. E ora, tra i cimeli appesi al muro, vanta anche gli antichi ed eleganti manifesti pubblicitari del celebre stabilimento liberty della Valganna.
«Loca Ubriaca è nato nel 2005 e all’inizio eravamo due soci: con me c’era la figlia dei primi proprietari di un altro posto conosciuto all’epoca, “La volpe e l’uva” di cui ero stato dipendente. Per tre anni abbiamo collaborato, poi ho proseguito da solo» racconta Simone Centorrino che da allora è saldamente al timone del piccolo ma frequentatissimo locale all’imbocco di via Cattaneo.
«Da cosa nasce cosa – racconta Simone – Io sono passato dal lavorare in una ditta a frequentare un corso da barista. Così ho iniziato a lavorare nei weekend nei bar, quindi allo staff de “La volpe e l’uva” quando avevo vent’anni e da lì sono passato a gestire Loca Ubriaca. Lo stesso vale per la birra: Loca non nasce come birreria, ma accanto al vino volevo anche questo tipo di proposta, possibilmente legata al territorio. E visto che “la birra di Varese” c’era ed era famosa, l’abbiamo aggiunta alla nostra carta da almeno cinque anni. Tra l’altro il metodo di spillatura di Poretti, molto innovativo, permette di assaporare la birra in maniera più naturale, adatto alle esigenze – piuttosto elevate – dei nostri avventori».
Per quanto riguarda il tipo di birra più richiesta dai clienti, accanto a un grande classico fa capolino una vera e propria chicca prodotta dal Birrificio Angelo Poretti. «Quella più bevuta è sicuramente la “4 luppoli – La classica” anche se va tenuto conto il fatto che noi non abbiamo la bock per motivi di spazio. Ho due spine e accanto alla “4” ho scelto di proporre la Angelo Pale Ale».
Simone, come detto, è romano di origine e di nascita. «Ma il mio pensiero, al momento di scegliere la birra per Loca Ubriaca, è stato quello di proporre a chi veniva qui, la possibilità di bere la birra prodotta in città: se vai a Varese devi bere la Poretti». Il rapporto con il Birrificio Angelo Poretti si è fatto via via più stretto e ora nel locale ci sono anche i memorabilia dell’azienda che ha scelto Loca tra i sessanta locali partecipanti all’iniziativa #140annidiluppoli.
Simone ha un’opinione precisa a riguardo: «La cosa più bella di questa idea è che attraverso il gioco dei passaporti, unisce in un filo comune tutti i bar che ci sono nel centro di Varese».
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