Certificazione energetica: cos’è e come si ottiene e perché diffidare dalle lowcost

Da anni, ormai, la legge è venuta in contro alla crescente attenzione sui consumi energetici e sull’impatto che questi hanno sull’ambiente

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Da anni, ormai, la legge è venuta in contro alla crescente attenzione sui consumi energetici e sull’impatto che questi hanno sull’ambiente. Nel dettaglio, per la normativa italiana, la legge fondamentale sulla certificazione energetica è la 192 del 2005, che prevede per gli immobili, questo particolare documento che attesti le caratteristiche energetiche degli stessi. L’anno in cui è diventato obbligatorio, però, è il 2013.

Si tratta di un certificato che va obbligatoriamente presentato in fase di compravendita, locazione o costruzione.

Un attestato che, è comunemente chiamato certificazione energetica, ma che ufficialmente prende il nome di attestato di prestazione energetica (APE). Indipendentemente dal nome la cosa rilevante è che si tratta di un elemento obbligatorio che devono presentare i proprietari/locatari dell’immobile o le agenzie immobiliari.

A rilasciarlo è un certificatole energetico che non è atro che un tecnico abilitato a realizzare le misurazioni del caso e che deve essere estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla realizzazione dell’immobile. La certificazione energetica viene redatta tramite una procedura di calcolo standard che classifica il consumo dell’immobile in una determinata classe energetica. I valori di questa classificazione vanno da quella di massima efficienza che è la A4 a quella di minore efficienza che è la G.

Perché lowcost non significa risparmio

Se la parola lowcost in molti casi è sinonimo di risparmio, nel caso della certificazione energetica non lo è. L’obiettivo è quello di un’APE che sia idoneo e conforme alle normative vigenti con un cliente che sia non soltanto soddisfatto, ma anche tutelato in caso di accertamenti. Esattamente come quello che propone ACE Consulting Certificazione Energetica in Lombardia.

Per questi motivi è opportuno diffidare delle offerte lowcost perché non possono rappresentare una scelta adatta a chi desidera essere al sicuro e rispettare le normative.

Affidarsi a esperti seri e affidabili è importante, soprattutto quando ci si trova ad avare a che fare con immobili e consumi.

Il costo per un attestato di certificazione energetica dipende da vari fattori come la dimensione dell’immobile, il numero dei livelli dell’unità dell’immobile, l’anno di costruzione, la tipologia dell’impianto di riscaldamento, i sistemi di isolamento e la destinazione d’uso dell’immobile.

La scelta dell’esperto che si occuperà dell’APE deve essere realizzata tra tutti quelli che più affidabili della propria zona. Se, ad esempio, si cerca un certificato energetico a Varese, la scelta deve essere fatta tra i professionisti attivi su territorio.

Elementi necessari

Un certificato energetico deve essere redatto secondo alcuni criteri necessari. Precisamente deve essere redatto da un soggetto certificatore, nel rispetto delle specifiche norme attuative regionali, deve essere registrato nel catasto energetico, accettato e timbrato dal Comune di competenza.

Dal 2013 è obbligatorio presentarlo per i contratti di locazione, per quelli di compravendita, per le donazioni e i trasferimenti a titolo gratuito.

Gli unici a essere esenti dall’APE sono i contratti non soggetti a registrazione, i box e le cantine, i ruderi, i fabbricati isolati con una superficie inferiore a 50 mq e altri immobili specifici come i monumenti e i luoghi di culto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2018
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