“Con il governo Conte, è arrivato l’Ircocervo”

Pubblichiamo integralmente l'intervento sul nuovo Governo che il consigliere comunale di Varese Francesco Spatola ha pronunciato in apertura del consiglio comunale

Consiglio comunale di Varese 2018

Pubblichiamo integralmente l’intervento sul nuovo Governo appena insediato a Roma, che il consigliere comunale di Varese Francesco Spatola ha pronunciato in apertura del consiglio comunale del 6 giugno

Dopo soli 89 giorni di laborioso travaglio, Signore e Signori, Madames e Messieurs, sciure e sciuri, habemus hircocervum!

Il povero Benedetto Croce, nel suo sempiterno amore per la patria italiana, si starà rivoltando nella tomba, non solo per essere stato rievocato da un luminare come Berlusconi in un’inedita citazione colta, ma soprattutto perché la fantomatica ed evanescente creatura mitologica che evocava quasi 80 anni fa sembra improvvisamente materializzarsi davvero, anzi: “contrattualizzarsi” nel nuovo governo giallo-verde di 5Stelle e Lega.

Così, la chimerica assurdità della conciliazione degli opposti si presenta come emblema populistico del cambiamento, a prezzo della deriva di un doppio estremismo: il massimo dell’assistenzialismo che si coniuga con il massimo del liberismo, il reddito di cittadinanza con la flat tax, resuscitare l’articolo 18 insieme alla legittima difesa come licenza di sparare a vista, la stabilizzazione degli occupanti abusivi delle case popolari e le cannoniere contro i barconi di migranti, e via delirando, sino alla pace fiscale/condono tombale e agli occulti piani B per l’uscita dall’euro.

E le contraddizioni sono così connaturate all’Ircocervo Governativo che deflagrano all’interno degli stessi singoli contraenti del contratto di governo, in particolare nel corpo stesso della Lega, con Salvini che per cambiare il Trattato di Dublino cerca l’alleanza con Orban e il Gruppo di Visegrad, che bloccano ogni ipotesi di redistribuzione europea dei migranti.

Del resto, giravolte e contraddizioni sono intrinseche a Salvini, che – per poter tradire l’alleanza programmatica ed elettorale di CentroDestra, alleandosi con l’ex avversario M5S – ha chiesto il permesso a Berlusconi, pretendendo tuttavia di rappresentare nel Governo del Cambiamento le posizioni del CentroDestra che ha tradito!

Solo la brama di potere ad ogni costo può fare da spina dorsale e collante dell’Ircocervo giallo-verde, con le parti che lo compongono che tuttavia – al di là della propaganda ufficiale – non si fidano l’una dell’altra e si sono dovute inventare un premier terzo in funzione di portavoce, senza nessuna autonomia che non sia la buona educazione ed il discorrere garbato e forbito.

Il povero Giuseppe Conte, bravissima persona strumentalizzata in un gioco più grande di lui, faceva tenerezza nel presentarsi per la fiducia alle Camere, stretto tra i due dioscuri che ne controllavano ogni parola – anzi, ogni lesséma – e, con la voce mite e flebile, rischiando di fare la parte di Bubu sottomesso a ben due Yoghi.

Perciò l’improbabile programma di governo che ne proviene non ha nessuna credibilità, stretto tra la continua propaganda, che non può rimangiarsi la demagogia elettorale, e la dura realtà delle risorse finanziarie contingentate, non dalla perfida Europa, non dall’arcigna Signora Merkel, ma dal nostro debito pubblico, che non può permettersi di scoraggiare i mercati quando continuamente vi si deve abbeverare. Ed il premier di facciata, più virtuale che reale, non può cavarsela con la fluviale dichiarazione di buone intenzioni senza copertura finanziaria, e con il confondere il populismo con l’ascolto della gente.

No, il populismo è proprio la cifra perversa dell’Ircocervo Governativo e dei suoi veri leader: appello al popolo in diretta Facebook, confusione tra propaganda partitica manipolatoria e ruoli di governo, attività istituzionale distorta nell’ottica del facile consenso anzichè dei benefici pubblici, sino all’aggressione triviale al Presidente della Republica sol perchè svolge con vera e trasparente responsabilità il suo ruolo di massimo garante costituzionale. E ancora, sciatte chiacchiere da bar trasformate in ricette politiche, fantasticando soluzioni semplicistiche a problemi complessi.

Insomma, più ancora che dilettanti allo sbaraglio, provocatori allo sbaraglio, anzi giocatori d’azzardo allo sbaraglio del barare.

Ma un populismo che non é solo campato per aria, quando rischia di travolgere la nostra economia e far scappare i soldi dalle tasche degli italiani. E rischia di rovinare le autonomie territoriali e le finanze dei Comuni, se solo pretenderà di realizzare un decimo di quel che promette: perchè, salvo far esplodere il debito, i soldi da qualche parte bisognerà pur prenderli, ed il leader trainante Salvini è facile che ripeta quello che, ad onta delle dichiarazioni pseudo-federaliste, han sempre fatto i governi di CentroDestra nella cd Seconda Repubblica, rivelarsi i più centralisti di sempre e realizzare tutti i risparmi di finanza pubblica a spese degli enti locali.

Ecco perché la nostra opposizione parte da qui, dalle nostre buone esperienze amministrative di Comuni come quello di Varese con i conti finalmente in ordine dopo il recente passato ballerino. E sarà opposizione convinta, attraverso tutti i livelli politico-istituzionali, finché l’Ircocervo non si rivelerà per l’illusorio ma pericoloso fantasma che è, speriamo prima che sia troppo tardi.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Giugno 2018
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