Al Pirellone la protesta del Pd e dei sindaci: “Non un treno di meno”

Preoccupano i tagli annunciati da Trenord che toccano soprattutto le linee secondarie nelle zone di provincia. Tra le tratte interessate c'è anche la Gallarate-Luino

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“Non un treno di meno”. Lo slogan dice molto, se non tutto, nella protesta del Pd e dei sindaci di fronte al Pirellone: gli esponenti dem e i comitati pendolari sono contrari al piano che Trenord ha presentato in Regione e che prevede il taglio (con sostituzione con autobus) di diverse coste sulle linee secondarie.

La mobilitazione è scattata nel giorno del consiglio regionale e alla vigilia del giorno in cui il presidente di Regione Lombardia incontra il ministro dei trasporti Danilo Toninelli. Che ha voce in capitolo perché lo Stato c’entra ancora molto con il trasporto locale: il Gruppo Fs è socio al 50% di Trenord, la società che gestisce i treni suburbani e regionali. Mentre l’altra metà di Trenord fa capo ad Fnm, che ha come socio di maggioranza la stessa Regione.

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Fabio Pizzul davanti alla stazione di Milano Cadorna, storico capolinea del ramo Fnm

Tra Cadorna e il Pirellone si sono visti i consiglieri regionali guidati dal capogruppo Fabio Pizzul, il segretario regionale Alessandro Alfieri, vari sindaci tra cui quelli dell’Alto Milanese e il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori e quello di Trezzano sul Naviglio Eugenio Comencini. E c’erano anche i comitati pendolari, che – consapevoli dell’iniziativa politica – hanno comunque scelto di esserci in un momento che molti considerano cruciale.

Al centro ci sono le difficoltà di Trenord – acuitesi negli ultimi mesi – ma anche il piano di riduzione dei servizi ferroviari. Che toccherebbe diverse linee secondarie, dove i treni saranno sostituiti con autobus, al di fuori delle corse a maggior carico: i tagli ai treni sono previsti in Franciacorta, nella Bassa bresciana, nell’Oltrepo Pavese ma anche in una zona ad alta densità come la Brianza. Prime vittime sono le linee di diramazione, soprattutto quelle che non “puntano” direttamente su Milano. Vale anche per l’unica linea del Varesotto inclusa nel piano presentato dall’ad di Trenord Marco Piuri, la Luino-Gallarate: qui i tagli riguarderebbero otto corse a metà giornata o in orario serale (tutte corse limitate a Gallarate, tranne una diretta che raggiunge Milano in orario serale).

«Il piano è o sarebbe provvisorio?» si chiedono i comitati pendolari, rifacendosi a un passaggio delle dichiarazioni dell’assessore ai trasporti Claudia Terzi. «Questa è l’atroce domanda che frulla nella testa di migliaia di pendolari lombardi che si stanno chiedendo se la politica dei trasporti inadeguata e fatta di scelte dolorose solo per sopperire ad un’emergenza (da voi stessa creata) si concluderà con l’eterna beffa portando alla soppressione nel breve futuro quanto già ora emesso su gomma» commentano i comitati Gallarate-Milano, della linea S6 e del nodo di Saronno.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 13 Novembre 2018
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