La Primetals, dove i sogni diventano di acciaio

In occasione dei PMI Day gli studenti di una scuola di Castellanza hanno visitato l'azienda che progetta impianti in tutto il mondo. L'Amministratore Delegato: "Alla vostra età dovete sognare, divertirvi nel farlo e non smettere"

primetals marnate

Nella palazzina di tre piani della Primetals a Marnate l’unico acciaio che c’è è quello delle armature del cemento. Ma è proprio grazie a quello che succede lungo le rive dell’Olona che il metallo che permea ogni aspetto della nostra vita può nascere.

«Noi qui progettiamo gli impianti che poi permetteranno di realizzare componenti in acciaio» dice l’amministratore delegato della società, Ernesto Bottone, ai ragazzi della 3A delle medie di Castellanza che hanno visitato l’azienda martedì 20 novembre in occasione dei PMI Day. «Siamo 150 persone qui -continua- e arriviamo da un’azienda che è stata fondata nel 1886». La Primetals è infatti un marchio che è nato nel 2015 dalla fusione di Siemens Vai (a cui faceva riferimento il centro di Marnate) e Mitsubishi, ma il passato dell’azienda affonda le sue radici nella Pomini.

«Io ho iniziato quando ero un ragazzo ad aiutare un tubista in un centro petrolifero -ricorda- e poi da lì ho seguito la mia strada con tanto impegno e dedizione». L’AD è arrivato a giugno a Marnate dopo 40 anni passati a lavorare nel campo di industria e petrolio e nel suo messaggio ai ragazzi ha messo l’accento anche sul tema della responsabilità sociale di un’impresa. «Tutto quello che noi facciamo ha dei risvolti sulla società e ogni cosa ha delle conseguenze  -ha spiegato-. Se commettiamo un errore non solo creiamo un danno alla nostra azienda ma possiamo danneggiare l’ambiente o arrivare a licenziare delle persone. E ci perdiamo tutti».

ernesto bottone

Processi produttivi, sfide tecnologiche o quelle ambientali sono state raccontate dai tecnici ed ingegneri in forza alla Primetals ai giovani studenti ma quello su cui l’AD si è voluto a lungo concentrare è il tema del futuro. «Noi vecchi a voi dobbiamo trasmettere solo un sogno -ha esortato Bottone-. Alla vostra età dovete sognare, divertirvi nel farlo e non smettere. Sognate di fare i manager, gli astronauti, i professori. Poi da quei sogni vi arriveranno delle idee e da quelle ci vorrà tanta forza per trasformarle in realtà. Tanta forza e tanta passione è ciò che vi servirà in futuro, ma per il momento potete ancora sognare».

 

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Novembre 2018
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