Addio al “re dei wafer”, muore Armin Loacker
L'uomo che ha fatto grande l'azienda se ne è andato a 78 anni. Nella sua vita tante decisioni difficili che hanno fatto grande Loaker
Forse il suo nome non lo conoscevate, ma il suo prodotto più famoso sì. Armin Loacker, numero 1 dell’azienda altoatesina, è morto domenica 20 gennaio 2019 all’età di 78 anni, a seguito di un malore.
Armin Loacker è nato il 02 febbraio 1940 a Bolzano. Dopo il diploma come pasticciere e alcune esperienze all’estero, entra 1958 a far parte della pasticceria del padre Alfons Loacker. Alla morte del padre prenderà in mano l’azienda con il fratello Rainer e la sorella Christine. Armin diventa un esperto in tecnica di produzione mentre la sorella ricopre il ruolo di responsabile delle vendite e dell’amministrazione. Rainer lascia l’azienda poco dopo per dedicarsi alla viticoltura.
Figlio innovatore e lungimirante del fondatore Alfons Loacker, Armin è stato una colonna portante dell’azienda. La sua mente aperta e la sua concretezza hanno contribuito a gettare le basi per l’impresa di successo che è diventata Loacker negli anni.
Per lui Loacker non era solo un nome, il suo nome. Loacker era la sua vita, e ci si è dedicato anima e corpo giorno dopo giorno per oltre 60 anni. Ha portato avanti grandi innovazioni tecnologiche e di prodotto che hanno contribuito a rendere grande un marchio nato nel 1925 come piccola pasticceria nel cuore di Bolzano. La sua forte determinazione lo ha portato a volte a prendere delle decisioni difficili ma vincenti, come quella di trasferire 1974 l’azienda in quota, a 1.000 metri, sull’altopiano del Renon, lontano dalle comodità logistiche di una città fin troppo inquinata al tempo.
La qualità era la sua missione. Nulla che non fosse naturale o accuratamente selezionato poteva entrare nelle sue ricette. ‘Solo se utilizzi cose buone, potrai ottenere cose buone’, è la citazione che da sempre accompagna il suo operato e anche il nostro’, così il figlio Andreas Loacker, Vicepresidente del Consiglio d’Amministrazione. Valori tramandati di generazione in generazione che ancora adesso vivono nei figli Andreas e Martin e nel nipote Ulrich Zuenelli, oggi a capo dell’azienda famigliare che oggi conta 1.000 dipendenti con un volume d’affari di 330 milioni di euro.
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