I cinque errori più comuni nello svezzamento
Nel passaggio all'alimentazione complementare ai bambini vengono date troppe proteine (nel 50% dei casi il triplo del necessario), carboidrati, zuccheri e sale

Carenza di ferro e fibre da un lato, eccesso di proteine, sale e zuccheri dall’altro. Sono questi gli errori più comuni nella dieta dei bambini piccolissimi, dalle prime pappe ai 3 anni di età.
Di solito attorno ai sei mesi i bambini iniziano a passare gradualmente dall’allattamento esclusivo all’alimentazione complementare, (o svezzamento), con molta attenzione da parte dei genitori e dei pediatri che suggeriscono alle mamme e ai papà quali tappe seguire. Ma già all’anno del bambino la dieta risulta decisamente squilibrata, in una spirale di eccessi difficile da recuperare.
Questo il risultato di uno studio condotto da Nutrintake su un campione di oltre 400 bambini dai 6 ai 36 mesi, di Milano e Catania.
TROPPE PROTEINE
L’eccesso di proteine è il problema maggiormente riscontrato, talmente grave che un bambino su due, già prima di compiere un anno supera il doppio del fabbisogno consigliato, e nella stessa percentuale i piccoli dopo i 12 mesi assumono 3 volte le proteine necessarie.
L’eccesso di proteine durante i primi anni di vita è strettamente legato alla possibilità di sviluppare obesità in età infantile.
TROPPI ZUCCHERI
Il problema non riguarda solo l’eccessiva quantità di dolci cui hanno accesso i bambini, ma anche e soprattutto l’abbondanza di carboidrati semplici nella loro dieta. Il fenomeno è stato riscontrato in tutti i bambini e, oltre a influenzare negativamente il peso corporeo, contribuisce alla possibile formazione di carie.
TROPPI SALI
L’eccesso di sale, oltre a creare stress renale e circolatorio, aumenta la possibilità di sviluppare un’ipertensione da adulti.
CARENZE DI FERRO E FIBRE
Il ferro, che aiuta nella crescita e nello sviluppo cognitivo risulta sempre insufficiente prima dell’anno del bambino. Il fenomeno si riduce, ma solo di poco (-20%), nelle età successive. La carenza di fibre ostacola invece il corretto funzionamento dell’intestino e influisce negativamente anche sullo sviluppo del sistema immunitario e sulla naturale protezione dalle allergie.
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