Sui “vaccini, questi sconosciuti” la scienza incontra i cittadini all’Insubria
E' un incontro di confronto e di divulgazione quello che propone l'università: rispondono alle domande sei professori specializzati in altrettante discipline. Cecchi Paone moderatore
E’ un incontro dichiaratamente di confronto e di divulgazione quello che l’università dell’Insubria propone su un argomento spinoso come i vaccini. “I vaccini questi sconosciuti” si terrà il 31 gennaio dalle 16 alle 19 nell’Aula Magna dell’Ateneo, con moderatore Alessandro Cecchi Paone, e a disposizione delle domande sei professori specializzati in altrettante discipline diverse.
«Noi diamo per scontato la pratica delle vaccinazioni, ma malgrado ciò si è creata una corrente di pensiero contraria a questa metodologia – ha sottolineato il rettore, Angelo Tagliabue, presentando l’incontro – Questa giornata a ha un duplice intento: capire dalla popolazione quali sono i loro dubbi, e spiegare tutto ciò che è necessario sapere a riguardo».
Per questo: «Hanno dato la loro disponibilità una serie di colleghi con diverse competenze per fare un confronto aperto con la popolazione e dissipare anche i minimi dubbi sulla questione. Perché La medicina si basa sulla prevenzione, le vaccinazioni sono un chiarissimo esempio di questo, ed è importante spiegarne il perchè».
UN EVENTO DESTINATO A CHI DICE “SE STIAMO BENE, PERCHE’ DOBBIAMO VACCINARCI?”
«Questo evento non è scientifico: è divulgativo, destinato alla cittadinanza – sottolinea Roberto Accolla, immunopatologo e anima dell’incontro – Negli ultimi anni si sta facendo avanti una concezione della medicina, diciamo “naturalistica”: dove basta andare in campagna e avere a che fare con la natura per stare bene. In realtà non è esattamente così, ed è stata la scienza a farci viver più a lungo e sconfiggere le malattie. In particolare, i vaccini sono una prassi medica non terapeutica che tende a evitare malattie che hanno fatto centinaia di milioni di morti: Vogliamo trasmettere con il linguaggio dei fatti, l’evidenza scientifica e dissipare alcuni pregiudizi: come che i vaccini fanno male, sono troppi, o non servono piu a niente perché stiamo bene. Anche perché ora c’è una mancanza di percezione del rischio. La gente dice: “se stiamo bene, perchè ci dobbiamo vaccinare?”».
Da sinistra: Accolla, Agosti, Saturni, Grossi, TagliabueI VACCINI PER GLI ADULTI: NON SOLO INFLUENZA
All’infettivologo Paolo Grossi toccherà invece, nell’incontro, il compito di parlare della necessità dei vaccini per adulti e anziani: «E non si tratta solo del classico vaccino contro l’influenza – spiega Grossi – Ci sono centinaia di casi di malattie da Pneumococco ogni anno nei nostri ospedali, anche con esito letale, quando sarebbe tranquillamente praticabile un vaccino. Entrerò, in questo caso, anche nel merito dei casi clinici, che dicono l’importanza della vaccinazione in anziani ma anche in soggetti sensibili, a causa di malattie croniche o di una situazione di debolezza causata dall’asportazione di organi».
LE VACCINAZIONI DEI BIMBI, IMPORTANTI PER SE’ E PER CHI STA LORO INTORNO
Tra gli esperti pronti a “farsi consultare” sull’argomento, e a spiegare l’importanza che i vaccini rappresentano per le loro cure ci sarà anche Il pediatra Massimo Agosti: «Per noi pediatri è molto importante continuare a parlare e spiegare l’importanza della vaccinazione soprattutto in soggetti deboli come i piccolissimi: perchè i genitori ora sentono la percezione del rischio causato da un vaccino come maggiore e sproporzionata perché “tanto stiamo bene”. Ma la verità è che stiamo bene perchè vaccinati: la prova è data dal fatto che alcune malattie che venivano considerate ormai debellate, come la pertosse e il morbillo, proprio a causa dell’allentamento della campagna vaccinale sono tornate dei pericoli per i bimbi. Cercherò anche di trattare delle false informazioni che circolano soprattutto in rete e che creano alle mamme e ai papà dei dubbi che portano a vaccinare malamente o non vaccinare. E infine spiegherò il perché la vaccinazione non è un bene solo per se stessi, ma anche per gli altri. Non solo i compagni di scuola, ma anche le persone più deboli o gli anziani, che per motivi diversi non sono nelle condizioni di potersi vaccinare, ma possono godere della protezione che chi è vaccinato fornisce anche a lui».
ALTRE CURIOSITA’ SUI VACCINI
Con i medici coinvolti ci saranno anche altri protagonisti, come Vincenzo Saturni, medico trasfusionista, che racconterà quanto sia importante raggiungere con i vaccini anche una parte di popolazione per definizione sana come quella dei donatori di sangue: «Più sono sani e non a rischio malattie, più veicolano un sangue “buono”, senza rischi per il ricevente».
All’incontro sarà presente anche Licia Iacoviello, epidemiologa, che farà un quadro della situazione internazionale e Fabio Minazzi, filosofo della scienza, che affronterà in forma “scientifica” dell’atteggiamento delle persone contro la scienza. A moderare la tavola rotonda ci sarà Alessandro Cecchi Paone. L’appuntamento con «I vaccini questi conosciuti» è il 31 gennaio dalle 16 alle 19 nell’Aula Magna dell’Ateneo in via Ravasi 2 a Varese.
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