Conforama licenzia 30 persone, i dipendenti scioperano
I dipendenti del punto vendita di Vergiate hanno scioperato contro il taglio di 30 lavoratori del comparto amministrativo della sede centrale. Simona Menegale (Fisascat Cisl dei Laghi): «Riducendo il personale della sede si rischia l'implosione di tutto il sistema Conforama»
I lavoratori della Conforama di Vergiate, azienda che commercia mobili, hanno scioperato per protestare contro la la decisione della società di licenziare 30 lavoratori del comparto amministrativo della sede centrale. Secondo i delegati sindacali, l’azienda avrebbe preso questa decisione senza spiegare né ai lavoratori né alle parti sociali le ragioni che la motivano. «Veniamo da due pesanti ristrutturazioni degli anni passati – sottolinea Simona Menegale della Fisascat Cisl – che sono costate quasi duecento posti di lavoro. I tagli sul personale sono già stati fatti, ora se ne fanno degli altri senza pensare ad alcuna misura di salvaguardia dell’occupazione e senza nessuna azione di sostegno al reddito».
La decisione di dichiarare l’esubero del personale della sede di Conforama Italia è stata resa nota nell’incontro nazionale del 5 febbraio. Contemporaneamente la società ha deciso di spostare il personale amministrativo di Emmezeta Moda dagli uffici di Vergiate a quelli di Milano, anche in questo caso . secondo il sindacato, enza dare giustificazioni di carattere produttivo e tecnico-organizzativo. «Per quanto riguarda Emmezeta moda sede e negozi sono stati aperti degli ammortizzatori sociali – spiega Menegale – i lavoratori hanno una cassa di solidarietà che scadrà il trentun marzo. Per quanto riguarda la parte di Conforama Italia è stata aperta solo in 5 punti vendita, in tutta Italia. L’azienda pretende di estenderla ad altri due punti vendita ma non vuole inglobare le unità della sede si parla unicamente di tagli di persone. Riducendo di trenta persone la sede centrale si rischia l’implosione di tutto il sistema Conforama».
«Partire da Vergiate con la protesta – conclude la delegata sindacale Violet Lanzarini – ha un significato simbolico perché questo è il primo punto vendita storico e se non c’è una sede non ci sono nemmeno i punti di vendita. A questo punto ci dicano con chiarezza perché il nostro posto è a rischio»
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