Pestato per un debito, parla la vittima: “Ho pensato che volesse uccidermi”

Il 50enne picchiato in via Gorizia mercoledì mattina si difende: " Non ero armato e gli avevo solo chiesto di non dire in giro che mi aveva pagato perchè non era vero"

rabbia violenza aggressività

«Non volevo riscuotere un credito da quell’uomo. Mi sono solo permesso di ricordargli che quello che andava dicendo in giro era falso, lui i soldi che mi doveva non me li ha mai dati». Si difende così il 50enne pestato a sangue ieri mattina, mercoledì, davanti ad un bar di via Gorizia dal gestore del locale.

La vittima del pestaggio è ancora in ospedale con il volto sfigurato dagli ematomi, il naso rotto in due parti, il braccio ferito, cinque costole rotte. Questo il risultato della ferocia del 30enne che prima avrebbe atterrato l’avversario con uno sgambetto e poi gli sarebbe salito sopra immobilizzandolo e colpendolo ripetutamente «non ho capito se aveva molti anelli o un tirapugni» – racconta.

«Ad un certo punto ho pensato che mi volesse uccidere, io stavo fermo perchè temevo si facesse aiutare anche da altre persone che erano lì e mi minacciavano – racconta ancora impaurito -. Ho reagito solo all’inizio, perchè lui mi aveva lanciato una sigaretta accesa in macchina e minacciando di darmi fuoco, vantandosi di essere un pezzo grosso e di avere amicizie importanti».

Dopo quel gesto, infatti, l’uomo è sceso dalla macchina affrontando il ragazzo ma questo ha avuto la meglio in poco tempo: «Non è vero che avevo un attrezzo in mano, lo avevo in tasca ma perchè era vestito con gli abiti da lavoro ed ero diretto proprio nell’azienda per la quale lavoro. A me non interessava nemmeno di recuperare quei soldi ma solo di difendere la mia reputazione». Nel frattempo per il malcapitato i giorni di prognosi sono aumentati a 40.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Febbraio 2019
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