Strada dei frontalieri: bocciato il referendum per togliere le rotonde
Con una percentuale schiacciante vince il fronte del "no" alla proposta del Governo di posizionare dei semafori al posto delle rotatorie
Alla fine hanno vinto i “NO” e con percentuali bulgare: 73.1%, contro il 26,9% e quindi la sostituzione di tre rotatorie con semafori nella piana di Magadino non si farà.
IL VOTO – Lo hanno deciso i 71.395 ticinesi che ieri hanno detto “No” alla proposta del Governo, contro, appunto i 26.279 secondo i quali la proposta era corretta (affluenza al voto bassa: hanno votato in 101.729 su 224.403 “iscritti”, una percentuale del 45.33%) e che hanno dato l’assenso al cambiamento viabilistico di quella che da più parti era stata descritta come la “strada dei frontalieri”: in molti, provenienti dall’Italia e che quotidianamente solcano quella strada, guardavano con interesse alle votazioni.
LA VITTORIA DEL “NO” – Argomento tecnico, ma fino a un certo punto: l’idea di sostituire le rotatorie – cui peraltro gli automobilisti varesini sono abituati poiché molte sono state costruite proprio con risorse in arrivo dalla Svizzera sotto forma di “ristorni frontalieri” – coi semafori non piaceva a molti parlamentari ticinesi che avevano firmato un documento proprio per esprimere la loro posizione: “No ai semafori”.
Una battaglia vinta, soprattutto dal deputato ticinese – di Ascona – del Partito popolare democratico (PPD) Marco Passalia, primo firmatario del documento.
LA POSIZIONE DEL GOVERNO – «Il Consiglio di Stato ha preso atto del voto odierno, con il quale le cittadine e i cittadini non hanno approvato una soluzione tecnica che – in attesa del collegamento veloce A2- A13 – avrebbe permesso di migliorare sensibilmente la situazione viaria nel comparto periurbano in cui si inseriscono gli abitati di Quartino, Contone e Cadenazzo», si legge in una nota dell’esecutivo ticinese.
«Il Governo rimane convinto che – come era stato chiaramente dimostrato dalle perizie
specialistiche commissionate dal Dipartimento del territorio – la sostituzione di tre
rotonde con impianti semaforici di ultima generazione avrebbe assicurato una buona gestione e fluidificazione del traffico», prosegue la nota.
«Con un investimento contenuto e in tempi brevi, sarebbe così stato possibile restituire qualità di vita al comparto, riducendo i tempi medi di percorrenza e il numero di giorni all’anno di congestione del traffico. Il Governo ricorda che la strada al primo gennaio 2020 passerà di competenza a USTRA fino al completamento della realizzazione del collegamento veloce A2-A13, dopodiché, verosimilmente nel 2035, la strada tornerà ad essere di proprietà del Cantone», concludono da Bellinzona.
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