La conoscenza del mondo passa dalla cultura, non dagli influencer
L'opinione di un lettore che confronta conoscenza e seguito (sui social) di personaggi famosi

Egregio Direttore,
con la presente, quale semplice appassionato della cultura classica e umanistica, pur “vox clamantis in deserto”, avendo il grande piacere e onore di seguire l’impegno culturale costantemente profuso dal Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, secondo il mio modesto giudizio una tra le persone più colte al mondo, la quale oltre al latino. al greco classico, all’ebraico e al copto, ha studiato i geroglifici egizi e cita sapientemente testi scritti in arabo, in accadico e in ugaritico, che per favorire il dialogo con tutti coloro che sono attenti al bene comune dell’umanità ha costituito il Cortile dei Gentili, uno spazio di dialogo interculturale tra credenti e non credenti, desidero evidenziare che questa persona di profonda cultura sia biblica, sia umanistica, che conosce benissimo la teologia, la filosofia, la letteratura e le lingue antiche e moderne, è seguito nella sua importantissima attività culturale da 104.000 followers sul suo profilo twitter mentre Cristiano Ronaldo, famosissimo (e ricchissimo) calciatore, idolo di tante belle ragazze per il suo aspetto fisico (e per i suoi soldi, infatti “homo sine pecunia imago mortis”), è seguito da 78 milioni di followers su twitter, da 171 milioni su instagram e da oltre 120 milioni su facebook, Fedez da 8 milioni di followers su instagram e da 2 milioni su twitter, Chiara Ferragni da quasi 17 milioni di followers su instagram e da 402.000 su twitter, Belen Rodriguez da quasi 9 milioni di followers su instagram e da quasi 5 milioni su facebook e Fabrizio Corona da oltre 1 milione di followers su instagram!!!
Questa circostanza conferma che la nostra società non può avere un futuro senza la luce del pensiero e della cultura!!!
Le grandi menti pensanti come lo stesso Card. Gianfranco Ravasi, come il Prof. Luciano Canfora, il più illustre storico e filologo classico, docente di immensa cultura classica, che pur mi onoro di seguire, e come tanti altri studiosi, filosofi, letterati e scienziati, impegnati attivamente per il bene comune in ambito culturale, sociale e politico, sono l’ultimo baluardo della civiltà e della cultura di fronte al vuoto e al degrado sociale, culturale, intellettuale e politico della nostra società c.d. “moderna”!
Certamente “licet sapere sine pumpa, sine invidia” ma in questi tempi oscuri in cui la cultura, se non produce guadagno economico e materiale immediato (“i subiti guadagni”), viene purtroppo da molti disprezzata poiché ritenuta “inutile”, in una società sempre più arida e vuota di veri valori umani e sempre più povera della luce del pensiero e della stessa cultura, ai vari “influencers” dei costumi e della moda e ai vari protagonisti appariscenti dei numerosi “reality shows” come attori, cantanti, calciatori, stilisti, showgirls e modelle, falsi miti, quasi sempre ricchi e belli, seguiti, venerati e idolatrati da milioni di persone, soprattutto giovani, come veri eroi e come esempio di vita, in un mondo sempre più egoista e sempre più basato solo sulla vuota apparenza esteriore, nella continua epifania del nulla e del vano (a tale riguardo posso ben citare gli immortali versetti del Qohelet: “Vanitas vanitatum, et omnia vanitas”, nonché l’ormai dimenticato Dante: “non ragioniam di lor, ma guarda e passa”), io, con il rispetto umano dovuto a tutte le persone, ancorché misero, preferisco sempre le menti pensanti, le “mentes cogitantes”, con la nostra grande cultura classica e umanistica e con l’arte immortale che hanno fatto progredire l’umanità e che insegnano a pensare sempre con la propria testa, infatti “qui non intelligit, non perfecte vivit” (Tommaso D’Aquino) nonché “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” (Dante, XXVI° canto dell’Inferno), ma ben comprendo che questa è una vana battaglia di civiltà già persa!!!
Colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti.
Alberto Morandi
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