Tomassini e Lucchina prosciolti dalle acccuse
Un lungo caso dove si ipotizzavano reati per affari e sanità ma per i giudici di Varese “Il fatto non sussiste“

A Varese, per chi se lo ricorda, è il processo “per l’hotel di Capolago“ e per “la Quiete“.
Un lunghissimo filone di indagini partire sette anni fa dopo una serie di esposti che additavano l’ex senatore di Forza Italia Antonio Tomassini e l’ex direttore generale della sanità lombarda Carlo Lucchina poiché messi sotto accusa per due capi d’imputazione separati e legati all’indebita induzione a promettere utilità.
I fatti risalgono oramai ad anni fa quando i due imputati, oggi prosciolti, avrebbero tratto vantaggi per favorire non solo la costruzione dell’Hotel di Capolago ma anche l’accreditamento della clinica La Quiete per i suoi posti letto messi a disposizione del sistema sanitario nazionale tramite la Regione.
Tutto contenuto in una serie di esposti presentati dai fratelli imprenditori Antonello e Sandro Polita.
Venerdì scorso, 5 luglio è arrivata la sentenza pronunciata dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Varese Anna Giorgetti che ha emesso il “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste“.
Una decisione alla fine di un lunghissimo iter processuale che ha visto palleggiare il procedimento fra Milano e Varese, fino alla sentenza di qualche giorno fa.
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