Salvini riapre ai Cinque Stelle, Di Maio non vuole le elezioni

Seconda giornata di consultazioni da Mattarella dopo la crisi di Governo. Il Presidente della Repubblica parlerà alle 20

Di maio mattarella

È la seconda giornata di consultazioni ed è anche la più complicata. Sergio Mattarella ha finito di incontrare i rappresentanti dei partiti principali con i quali ha sondato le intenzioni dopo la crisi di governo e ha concesso tempo fino a martedì prossimo per trovare la quadra. «Mi è stato comunicato da parte di alcuni partiti politici che sono state avviate iniziative per un’intesa, in Parlamento, per un nuovo governo -ha scandito Mattarella- e mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo di sviluppare questo confronto». LEGGI QUI

Ultimatum di Sergio Mattarella, concede tempo fino a martedì

La cronaca della giornata

Nella mattinata al Quirinale sono saliti Fratelli d’Italia e Forza Italia -che hanno ribadito la loro volontà di tornare al voto- il Partito Democratico che invece si è detto disponibile a sondare un nuovo governo ma dettando alcune condizioni. Nel pomeriggio stata la volta di Lega e Movimento 5 Stelle con Salvini che ha riaperto ad un governo con l’alleato di questi mesi e di Maio che ha allontanato l’idea di un voto.

Di Maio lancia i 10 impegni per l’Italia

È un discorso programmatico quello di Luigi Di Maio dopo il colloquio con Sergio Mattarella. Il leader del Movimento 5 Stelle sottolinea come «qui non si rischia di tornare al 4 marzo 2018 ma in una situazione non diversa dalla crisi del 2008 e non è giusto che a pagare questa crisi siano i cittadini italiani». Per questo Di Maio ha voluto presentare una lista di 10 impegni verso i quali sondare una nuova maggioranza.

Di Maio dice che «all’inizio della legislatura abbiamo fatto un contratto, una leale collaborazione minata in modo unilaterale» e così se da un lato «il voto è un’ipotesi che non ci intimorisce affatto» dall’altro «il voto non può essere la fuga alle promesse fatte agli italiani». Il leader pentastellato non nega come «stare al governo ci ha fatto perdere consensi e siamo stati tentati di disimpegnare il movimento dal governo ma è anche vero che i cittadini ci hanno votato per cambiare l’italia» e che «il coraggio non è di chi scappa ma di chi prova a cambiare le cose, senza mollare mai e provando a fare qualcosa per l’Italia». Un discorso che quindi non chiude la porta né alla Lega e neanche al PD e che vuole andare a sondare chi potrà aderire alla lista di 10 impegni snocciolati da Di Maio per «una maggioranza solida». Ecco i 10 punti di Di Maio in sintesi e, nel video che trovate in basso, argomentati nel dettaglio

1 – taglio del numero dei parlamentari
2 – manovra equa con stop all’aumento dell’iva, salario minimo e taglio al cuneo fiscale
3 – cambio di paradigma sull’ambiente con italia 100% rinnovabile
4 – legge sul conflitto di interesse e riforma della rai
5 – dimezzare i tempi della giustizia e riformare il CSM
6 – autonomia differenziata e riforma degli enti locali
7 – legalità: carcere ai grandi evasori e lotta alle mafie
8 – investimenti per il sud
9 – riforma del sistema bancario
10 – Tutela dei beni comuni

Salvini riapre ai 5 stelle

Dopo un incontro di quasi 40 minuti con il Capo dello Stato la posizione di Matteo Salvini è chiara: riapre ad un governo con i 5 stelle, riabilita Di Maio ma non apre ad un Conte bis. «Se qualcuno mi dice ragioniamo perchè dei no diventino allora miglioriamo la squadra e facciamo un programma non contro ma per; io sono uomo concreto, non porto rancore: guardo avanti e mai indietro». In questo senso Salvini dice che «ci sarebbero alcuni 5 stelle pronti a votare una manovra coraggiosa» e che nei mesi scorsi «Di Maio ha lavorato bene». Nel suo discorso, però, nessun passaggio su Conte segno che l’attacco in Senato non è stato digerito.

salvini mattarella

Questa la posizione, anticipata comunque da un lungo passaggio contro l’ipotesi di un’alleanza tra PD e Movimento 5 Stelle: «L’unico collante di un governo così sarebbe il contro: contro la Lega, Salvini, Quota 100, il decreto sicurezza e la flat tax». Per questo per Salvini se la sua mano tesa ai pentastellati non venisse presa «la via maestra non possono essere giochini di palazzo ma sono e dovrebbero essere le elezioni».

Ecco un estratto del discorso di Matteo Salvini con cui ha sottolineato come «se si vuole far ripartire il governo noi ci siamo».

La posizione del PD

Il segretario Zingaretti ha però posto tre condizioni che stanno creando diverse fibrillazioni nei potenziali alleati del Movimento 5 Stelle e anche all’interno del PD: abolizione totale dei due decreti sicurezza; accordo di massima, prima della formazione del governo, sulle misure della manovra economica; no alla legge della riforma sul taglio dei parlamentari come è stata scritta e votata fino ad oggi.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Agosto 2019
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