Un sos per il parco di Villa Recalcati
Daniele Zanzi interviene da agronomo sulle condizioni del parco di Villa Recalcati, che appare in stato d'abbandono, come ci hanno segnalato anche i nostri lettori

Daniele Zanzi interviene da agronomo sulle condizioni del parco di Villa Recalcati, che incornicia la sede della provincia di Varese e della Prefettura e che in questi giorni appare in stato d’abbandono, come ci hanno segnalato anche i nostri lettori.
E lo fa dalla sua pagina Facebook, dove, insieme ad alcune foto dello stato del parco in questi giorni, ci sono le sue considerazioni: «S.O.S. : lo storico parco di Villa Recalcati a Casbeno sta franando sotto il peso della mancanza di manutenzione. Erbacce, tappeti erbosi non sfalciati, alberi e siepi in condizioni disastrose, sporcizia ovunque… Negli Anni 90 il progetto di recupero del parco impegno’ il sottoscritto e i miei collaboratori per due anni. Ora vedere lo stato pietoso in cui versa mi fa doppiamente male! Il parco rinacque nel suo splendore e fu di nuovo aperto ai cittadini. Ora la Provincia pare aver abbandonato questo prezioso patrimonio comune. Il verde non ammette dilazioni: interveniamo prima che sia troppo tardi».
A febbraio, i giornalisti furono convocati proprio a villa Recalcati per testimoniare la riapertura del parco: in quell’occasione la provincia spiegò che per riaprirlo annunciò che era stato fatto un investimento di 36mila euro per lavori di messa in sicurezza, attraverso abbattimenti e potature, e di pulizia generale, inclusa la piantumazione di 18 nuove essenze arboree. Ma in quella stessa occasione avevano annunciato l’assegnazione di un appalto di manutenzione da 90mila euro, che comprendeva anche il censimento automatizzato del patrimonio per un costante monitoraggio degli alberi in modo da garantire la sicurezza dell’utenza: ma per quell’appalto di manutenzione sembra non ci sia ancora traccia di attività.

«E’ da settembre dell’anno scorso che il parco non è manutenuto: tutte le siepi storiche di bosso sono andate perse, un parassita le ha divorate e nessuno ha fatto nulla per evitarlo – sottolinea Zanzi -. Per colpa della burocrazia, ci saranno altre spese: un parco è un organismo vivo, il tempo è importante, non può rimanere incolto troppo lungo. Quando arriveranno, troveranno un disastro li. Ma è doppiamente un peccato perchè, oltre ad essere un polmone verde per la cittadinanza, è anche un parco di rappresentanza della città. Una persona che va a un convegno e si affaccia su questi prati incolti cosa può pensare?».
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