Dall’assemblea Nato Bianchi condanna gli attacchi turchi: “La diplomazia faccia in fretta”
Lunedì si è conclusa a Westminster, a Londra, la quattro giorni della sessione autunnale dell’Assemblea Parlamentare della NATO, organismo permanente che raggruppa rappresentanti di tutti i Parlamenti dell’Alleanza Atlantica
L’attacco militare turco nei confronti del popolo curdo interroga i governi nazionali occupati in queste ore a definire una linea strategica da tenere nei confronti del presidente Erdogan. Tra gli organismi internazionali investiti in pieno dalla situazione in prima linea c’è sicuramente la NATO, chiamata a riflettere sulla posizione della Turchia che mentre lancia il suo attacco militare è anche parte dall’Alleanza Atlantica.
Proprio lunedì si è conclusa a Westminster, a Londra, la quattro giorni della sessione autunnale dell’Assemblea Parlamentare della NATO, organismo permanente che raggruppa rappresentanti di tutti i Parlamenti dell’Alleanza Atlantica.
Tra i molteplici argomenti, ha ovviamente tenuto banco la discussione su quanto sta accadendo nel nord della Siria. In quella sede, in questi giorni, c’era anche il deputato varesino leghista Matteo Bianchi che ne riporta gli umori e le preoccupazioni (Nella foto la delegazione italiana a Londra con Matteo Bianchi).
“Condanniamo fermamente quanto sta succedendo ai danni popolo curdo – spiega Bianchi – e ci preoccupa l’atteggiamento della Turchia che sembra avere mire che ricordano gli antichi fasti Ottomani. Le modalità con cui è stata condotta l’azione militare è inoltre irrispettosa di tutti gli alleati NATO e riteniamo si debba fare un ragionamento ampio sul rapporto con Ankara in futuro”.
Le ultime dichiarazioni del Presidente Turco Erdogan non lasciano spazi a dubbi: l’azione militare continuerà come da programmi e sono in molti a chiedere che venga aperta una riflessione sui rapporti futuri tra la Turchia e l’alleanza atlantica.
“Il popolo curdo ha avuto un ruolo fondamentale nella lotta contro l’ISIS, il quale non è stato definitivamente sconfitto, ma presenta cellule dormienti nell’area, che possono essere risvegliate – Spiega Bianchi al suo ritorno -. Una ulteriore destabilizzazione della zona può portare conseguenze disastrose in Europa, quali attacchi terroristici e esodo di profughi. Si auspica ad una celere azione diplomatica per fermare la Turchia e, a prescindere dall’Alleanza Atlantica, solo gli Stati autorevoli hanno la forza per bloccare le azioni violente di Ankara”.
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