Decreto Dignità: cosa accade ai bonus scommesse e non solo
Il Decreto Dignità ha avuto davvero gli effetti sperati? Fine anno è tempo di bilanci e per questo abbiamo ben pensato di osservare ciò che è accaduto intorno a questo importante decreto varato dal passato Governo

Il Decreto Dignità ha avuto davvero gli effetti sperati? Fine anno è tempo di bilanci e per questo abbiamo ben pensato di osservare ciò che è accaduto intorno a questo importante decreto varato dal passato Governo Giallo-Verde.
Il D.L. n.87/2018 è stato convertito in legge n.96, 9 agosto 2018, un testo combattuto e difficile voluto fortemente dall’attuale Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio.
Tra le varie norme contenenti in uno dei decreti più ampi della storia della Repubblica vi è una parte completamente dedicata al gioco d’azzardo e alla ludopatia. Secondo quanto pensato dal legislatore le norme dovevano avere una nuova grande influenza sul gioco. È successo davvero?
Decreto Dignità: conosciamolo insieme
Il Decreto Dignità aveva come intento quello di regolamentare il settore del gioco. Nella realtà dei fatti il Decreto Dignità agisce su questi punti:
- Bandisce la pubblicità al gioco d’azzardo: davvero? Così parrebbe. Il gioco è la terza industria italiana per fatturato globale. Una industria capace di versare all’erario ingenti somme.
- Il gioco resta legale: infatti secondo le linee guida dell’Agcom emanate il 18 aprile 2019, il gioco è legale ma è vietata la pubblicità..
- Non tutte le pubblicità sono vietate: sono escluse le lotterie nazionali.
- Nessuno sponsor per le società che sino ad ora hanno sostenuto le squadre italiane di calcio italiane.
Bonus scommesse e Decreto Dignità
Il Decreto Dignità ha cambiato il modo in brand del gioco e delle scommesse comunicheranno con la loro audience. La comunicazione si è adattata in fretta alle nuove norme e l’enfasi promozionale non esiste più. Questo non significa che non si possa giocare online. Anzi il gioco digitale è sicuramente in crescita. In rete si trovano esaustivi aggregatori dove scegliere i migliori bonus scommesse online utili per scoprire qualche nuovo applicativo. Questi siti, è bene saperlo, non violano la norma vigente.
Ad oggi, gli operatori del comparto, quasi tutte società internazionali, oltre ad offrire opportunità di gioco, lavorano per rendere l’esperienza gradevole per tutti, nei siti, infatti, si trovano sempre tutte le informazioni necessarie affinchè si possa essere consapevoli degli ipotetici rischi legati al mondo dell’azzardo
Decreto Dignità a Varese e provincia
Chiaramente il Decreto Dignità non parla esclusivamente di gioco d’azzardo e ludopatia. Il principio del legislatore è stato importante: ma deve essere pur chiaro a tutti che una dipendenza non si elimina con il divieto di pubblicità. I percorsi da mettere in campo per quanto concerne il fenomeno della dipendenza da gioco è indubbiamente ampio e passa innanzitutto dalla formazione e dalla consapevolezza, per questo motivo, ancor prima che venisse reso noto il Decreto Dignità, la nostra regione ha promosso un Piano di Intervento specifico per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo (DGR XI/585). Il piano locale prevede formazione per operatori ma anche , iniziative sul territorio per sensibilizzare la popolazione.
Ad oggi non è dato sapere quanto effettivamente il Decreto Dignità possa aver i inciso sul nostro territorio ma siamo certi che non troppo è cambiato.
Intanto ad oggi si registrano indubbiamente perdite economiche da parte delle società sportive sponsorizzate dalle aziende legate al gioco e, chiaramente pare sia in diminuzione il numero degli operatori del comparto.
Decreto Dignità: dati di fine anno
È passato un anno e mezzo dalla prima applicazione del Decreto Dignità. Secondo alcune analisi si registrerebbe un rallentamento della crescita dei siti di gioco e dei casino online .Nel 2019 la crescita dei siti regolarmente marcati AAMS è stabile, un 12% in più rispetto all’anno precedente, negli anni precedenti i dati erano maggiori. La spesa del gioco è cresciuta di pochi punti rispetto agli anni precedenti: infatti sebbene ancora non vi siano numeri definitivi sembrerebbe che in un anno siano stati spesi 65,7 milioni di euro.
In realtà il Decreto Dignità non ha certo diminuito la voglia di giocare degli italiani, è diminuita la pubblicità.
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