Inizia lo svezzamento: una seconda nascita

La fondatrice di Casa Maternità di Montallegro racconta la storia di Claudia e dello svezzamento del suo bambino, seguendo il tempo giusto per madre e figlio

svezzamento

Ieri ho incontrato Claudia. Il suo bambino ha otto mesi e lei tra poco tornerà a lavorare. Allatta ancora al seno e intanto il bimbo mangia anche le prime pappe, la  frutta e ogni tanto assaggia quello che lei cucina per tutti.
Il “loro svezzamento” è  durato più di un mese, tempo indispensabile per elaborare e poi praticare questa seconda separazione.

La prima è  la separazione dall’utero-grembo verso la vita extrauterina, la seconda è  dalla mamma-seno verso il cucchiaino e le pappe. Ma è  sempre facile? No, assolutamente!
Lo svezzamento si fa in due, mamma  e bambino, che devono modificare un rito, una abitudine, una modalità  relazionale intima ed esclusiva legata tra l’altro alla sopravvivenza della specie. Ricordiamolo: senza latte si può morire!

Letteralmente svezzare  significa “togliere il vizio ” nella accezione di abitudine ripetuta e consolidata.  La natura non fa salti improvvisi ma prepara sia la donna che il bambino,  non più neonato all’età di sei mesi , alla novità delle pappe. Anzi, entrambi lo desiderano e ne sono felici, se il momento è davvero quello giusto!

Ma quale e il momento giusto?
Quello che  prescrive il dottore, quando la nonna che non vede l’ora di cucinare per lui non può più aspettare, oppure al compimento del sesto mese, come fosse obbligatorio. Sentendosi in colpa se si prosegue con il seno esclusivo magari fino al settimo mese.
Il momento giusto è  quello della sincronia e sintonia della diade mamma-bambino che, attraverso segnali evidenti precisi di un bisogno diverso dal solo latte ci provano insieme.

Ma torniamo a Claudia.
Questa mamma ha avuto un travaglio indotto ed ora, quando lo ricorda le viene da piangere perché non si spiega come mai lei stessa lo ha accettato così passivamente senza informarsi. È convinta che sarebbe bastato attendere due giorni per avere una buona nascita.

Lei adesso ha capito sulla sua pelle, così dice,  che sarà  lei a decidere consapevolmente i tempi futuri del suo “essere mamma’ . È arrabbiata ma quando parla di questo. Nel gruppo delle mamme tutte la capiscono e il clima emotivo si fa più sereno e soprattutto costruttivo.
Claudia non vuole che qualcuno le dica quando e come “togliere il seno ”  anche solo per la prima pappa!

Sa che è una tappa indispensabile  e bellissima, necessaria alla crescita di tutta la famiglia, che ha bisogno di consapevolezza, rispetto, delicatezza e amore.
Quasi una seconda nascita

di
Pubblicato il 16 Dicembre 2019
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