Turotti, desideri per il 2020: “Continuare a far crescere la Pro Patria”

Il direttore sportivo dei tigrotti analizza il 2019 del centenario e guarda avanti: «Puntiamo sempre a migliorarci»

calcio pro patria sandro turotti

La Pro Patria si appresta a chiudere il 2019, annata storica anche solo per essere stata quella delle celebrazioni del centenario, ed entrare nel 2020, un anno che si spera possa essere ancora più importante per l’ambiente biancoblu. Se la società di via Ca’ Bianca è una solida realtà del calcio professionistico italiano, parte del merito va al direttore sportivo Sandro Turotti che da quattro stagioni lavora a Busto Arsizio portando risultati concreti.

Che voto dà al 2019 della Pro Patria?
«Penso che possiamo darci un bell’8. Nella passata stagione abbiamo fatto un girone di ritorno che ci ha portato a fare i playoff. In generale abbiamo onorato bene l’anno del centenario nei professionisti e anche in questo inizio di stagione che, nonostante le tante vicissitudini, abbiamo chiuso in zona playoff. C’è poi tutto il discorso sui giovani da crescere e di proprietà della Pro Patria da sottolineare. Un anno importante che ci ha dato tanto»

Dopo un lungo periodo senza vittorie, il successo contro la Giana che effetti ha portato?
«Non abbiamo mai perso la serenità nelle settimane passate. Penso che con il mister e con la proprietà siamo sempre stati chiari con tutti: sappiamo quali sono i nostri limiti, che vogliamo superare, ma il nostro obiettivo rimane la salvezza. I pareggi sono in linea con il nostro traguardo. Capisco i tifosi che vorrebbero sempre il massimo, ma non c’è mai stato nervosismo nell’ambiente».

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Domenica la Lega Pro ha fatto una mossa storica, scioperando e rinviando la giornata. Qual è il suo pensiero?
«Sono al fianco del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. Bisogna fare qualcosa, il passo della defiscalizzazione è molto importante per il futuro della Serie C. Si parla troppo ma la sostanza non c’è mai. Abbiamo dimostrato che le Lega Pro è compatta e unita nel voler perseguire l’obiettivo. Bisogna farlo per salvaguardare il professionismo e dare la possibilità alla Serie C di continuare a essere un serbatoio per le categorie superiori. Anche per questo le società vanno gestite bene, bisogna dare un’impronta diversa per evitare ai banditi di avvicinarsi al calcio e dare un’identità importante alle nostre realtà sviluppando i vivai e facendoli crescere».

A gennaio aprirà il calcio mercato, la Pro Patria farà movimenti?
«Sappiamo bene quali sono i nostri obiettivi e i nostri parametri. Abbiamo una rosa sufficiente, che ha dimostrato di avere valore e saper sopperire ai tanti infortuni che abbiamo subito in questa prima parte di stagione. Siamo stati capaci di trovare delle soluzioni positive nelle difficoltà, da Masetti adattato sulla fascia destra all’esordio di Molinari con gol fino al ritorno di Mangano in porta. Penso quindi che se ci sarà qualcosa in ottica futura vedremo, ma la Pro Patria ha la volontà di mantenere questa squadra».

Cosa si aspetta dal 2020?
«Calcisticamente parlando mi auguro di portare a casa gli obiettivi, salvandoci il prima possibile per poi provare a fare qualcosa in più. Per il resto auguro alla società, alla presidente Testa in particolare, di essere meno sola; spero che qualcuno si avvicini, non solo come socio, ma anche qualche sponsor. Come società puntiamo sempre a migliorarci, a partire dal settore giovanile, per fare il bene di questa storica società. Spero in un futuro un po’ più sociale e meno social».

Francesco Mazzoleni
francesco.mazzoleni@varesenews.it
Sport e Malnate, passione e territorio per comunicare e raccontare emozioni
Pubblicato il 24 Dicembre 2019
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