Il percorso per diventare notaio, formazione, concorso e parcelle
La figura del notaio è una delle più antiche della storia dell’umanità: andando indietro nel tempo si trovano sempre queste figure nelle varie società, cambiano i nomi e le mansioni, ma la figura è un caposaldo delle società fin dai tempi antichi
La figura del notaio è una delle più antiche della storia dell’umanità: andando indietro nel tempo si trovano sempre queste figure nelle varie società, cambiano i nomi e le mansioni, ma la figura è un caposaldo delle società fin dai tempi antichi.
Oggi questa professione è una delle più ricercate, ma anche delle più difficili. Il notaio secondo l’immaginario collettivo, guadagna molti soldi lavorando poco (ovviamente stiamo parlando di luoghi comuni, che sono tutti da verificare).
La strada per arrivare ad essere notaio, non è affatto semplice: anche in questo caso girano parecchie voci, una su tutte è che si diventi notaio solo se lo si è in famiglia da generazioni. Non potendo credere a una cosa del genere, trattandosi di concorso pubblico, vediamo di analizzare i dati certi ed inconfutabili.
Formazione per diventare notaio
Il primo passo da compiere è, ovviamente, laurearsi in giurisprudenza; una volta conclusi il percorso do studi è imprescindibile svolgere una pratica di 18 mesi presso uno studio notarile.
Come funziona la pratica?
Il neo laureato dovrà presentare domanda al Consiglio Notarile del Distretto dove intende fare la pratica. A questa domanda segue il pagamento di una tassa e si aggiunge anche una dichiarazione del notaio presso il cui studio di recherà il praticante.
Ogni due mesi, il praticante, otterrà dal notaio un certificato di frequenza, che dovrà consegnare al Consiglio Notarile.
Il concorso
Finiti i 18 mesi di pratica obbligatoria, il praticante dovrà sostenere un esame abilitativo tramite concorso pubblico nazionale, che si svolge annualmente a Roma.
Possono parteciparvi coloro i quali finiscono la pratica, nei 45 giorni successivi all’uscita del bando.
È possibile prepararsi al concorso frequentando scuole notarili in tutta Italia: all’interno di queste scuole verranno presentati casi pratici di esame, per testare la propria preparazione.
L’esame è composto da una prova scritta (divisa in tre parti consistenti nel redigere un atto di ultime volontà e due arti tra vivi, uno dei quali di diritto commerciale), ed una prova orale (composta da tre prove distinte riguardanti: diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l’ufficio di notaio; disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili; disposizioni concernenti i tributi sugli affari).
L’esame è molto duro e difficile, e nonostante l’alta affluenza di candidati in pochi riescono a superarlo.
Una volta superato l’esame, si procede alla nomina e si è ufficialmente notaio.
Le parcelle notarili
Stando ai dati ufficiali, i guadagni medi si aggirano intorno ai 20.000 euro mensili, ma è un dato molto variabile in base alla località e naturalmente dal tipo di prestazioni, ad esempio le spese notarili per la prima casa variano in base al prezzo dell’immobile ed al valore dell’ipoteca iscritta a garanzia del mutuo, ed in questo caso se il notaio è presente in una località di ceto medio-alto avrà a che fare con la documentazione di immobili più costosi.
Questi dati sono puramente generici perché ci sono molte variabili che influiscono: la reputazione dello studio, il luogo in cui è situato, il tipo di clientela che lo frequenta.
La cifra può essere anche molto più alta, ma secondo la Cassa di Previdenza del notariato, dati del 2016, solo l’1% dei professionisti guadagna cifre così alte o anche più elevate.
Sono indubbiamente cifre che fanno gola a chiunque, ma la preparazione per arrivare ad essere notaio è veramente dura e difficile, senza contare i costi del materiale che serve per la preparazione. Motivi per cui molti rinunciano alla prova, a cui so aggiunge un enorme pressione psicologica che di certo non aiuta.
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