Il centro di Busto si crede immune al Coronavirus: tanta gente in giro

Nel centro della città qualche commerciante ha deciso di abbassare del tutto le serrande. Per vie e piazze circola tanta gente, soprattutto anziani

coronavirus busto

C’è un negozio di estetica in piazza Santa Maria in cui le luci sono spente. Sulla vetrina si specchia il campanile della Basilica e dietro il vetro un cartello spiega che “abbiamo deciso di sospendere l’attività per dare un contributo alla comunità e ridurre al mimino la diffusione di malattie virali”. Sotto c’è anche la data della riapertura: 9 marzo. Almeno, quella era l’intenzione originale. Perché quel giorno è stato cancellato e sotto ne è stato aggiunto uno nuovo: 3 aprile.

Nel centro di Busto Arsizio, ci sono realtà commerciali che hanno preso questa decisione, quella di chiudere fino a che tutto non sarà passato. 

Il martedì in cui in tutta Italia sono state estese le limitazioni per fronteggiare l’epidemia di Coronavirus nel centro della città la situazione lascia pensare che il messaggio non sia del tutto chiaro: c’è ancora troppa gente per strade e piazze. Non solo nei negozi di alimentari dove, all’ingresso, i cartelli invitano ad entrare uno alla volta e a mantenere la distanza di un metro. Ci sono poi capannelli di anziani seduti a chiacchierare e godersi qualche timido raggio di sole, la cui unica difesa dal virus è quella di mettersi ai lati opposti delle panchine.

Un centro cittadino che sembra ignorare l’appello a rimanere in casa, che sembra non realizzare il pericolo che si annida nei contatti sociali e che è popolato soprattutto da chi è ritenuto più a rischio.

Una situazione che va avanti da giorni. Già domenica il sindaco Antonelli dopo aver fatto un giro in centro aveva diffuso un messaggio per invitare le persone a rimanere a casa. Appello che è servito a poco, al punto che ieri il Primo Cittadino ha dovuto disporre la chiusura immediata di un ufficio comunale preso d’assalto da anziani che chiedevano informazioni su questioni e pratiche con scadenze a maggio. Anche l’assessore Max Rogora rilancia l’appello sottolineando l’indicazione di uscire, anche all’interno del comune, solo per stretta necessità ed evitare di intasare il centralino della Polizia Locale ponendo la stessa domanda. Comportamenti poco responsabili che hanno due soli effetti: mettere in ginocchio il sistema sanitario e portare una nuova X sul cartello nella vetrina di quell’estetista di Piazza Santa Maria.

negozio chiuso busto arsizio

«Noi avevamo già a chiesto di chiudere tutte le attività commerciali, perché se io esco per andare a lavorare non posso fermarmi a fare shopping. Ma forse è arrivato anche il momento di inasprire ancora di più misure» ha detto l’assessore della Regione Lombardia al Welfare Giulio Gallera in collegamento con Agorà, su Rai, citando il tema delle chiusura delle attività produttive dei mezzi di trasporto: «Chiudere per 15 giorni interamente almeno la Lombardia può servire a ridurre o bloccare diffusione del virus, lo dicono gli esperti. Perché noi – ha aggiunto – altri 15 o 20 giorni con una crescita così forsennata delle persone nei pronto soccorso e nelle terapie intensive non li reggiamo, non li regge la Lombardia e non li regge l’Italia».

Ricordiamo che fino al 3 aprile sono autorizzati solo spostamenti per cause di lavoro, salute o necessità (LEGGI QUI). Proprio per ridurre gli spostamenti tanti negozi stanno organizzando servizi di consegna a domicilio. A questo link troverete una mappa in costante aggiornamento mentre per tutte le informazioni sull’epidemia qui trovate tutti gli aggiornamenti, minuto per minuto.

Coronavirus: tutti gli aggiornamenti in diretta

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Marzo 2020
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da MV76

    Più che l’ Emergenza ignorata qui il problema è l’ Emergenza IGNORANZA di queste elementi che se ne fregano della loro salute e di quella degli altri. Si arriverà alla chiusura forzata di tutte le attività. Non c’è altra scelta.

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    Scritto da Felice

    Son passati 75 anni dalla ultima guerra. La gente si è dimenticata il concetto di diritti, doveri e responsabilità civile.

  3. Avatar
    Scritto da LuisaM

    Via Milano ore 16
    sono uscita un attimo per lavoro, giusto 100 metri. Quello che ho visto mi ha shoccata.
    Gruppi di ragazzi a bighellonare, il più furbo di tutti ha una mascherina chirurgica sulla testa; non sulla la bocca, sulla testa.

    Tanti, troppi anziani in giro. Su una panchina 2 signore anziane a chiacchierare ad alta voce e su di un altra una mamma con una bimba che continuava a tossire molto, molto forte.

    Non un vigile, non un Poliziotto, non un Carabiniere, nessuno dell’Esercito.

    Mi spiace per loro, ma al più se la saranno cercata. Quello che mi fa specie è che prima potrebbero infettare centinaia di persone.

    Basta appelli al buon senso, siamo in guerra e ci vuole un coprifuoco serio.

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