Com’è la vita in casa con il CV (Coronavirus)

Il pensiero di una ragazza di Varese su questi strani giorni di emergenza sanitaria

Non andrà tutto bene

– “Sai se il negozio in piazza vende anche il latte?” – “Non mi sembra.” 

Questa è stata la domanda di mia madre appena entrai in casa l’altro giorno… chi avrebbe mai pensato di comprare il latte sotto casa e non in un supermercato?

Questi sono i tempi del Coronavirus – per me CV – in cui iniziamo a chiuderci nella nostra dimora, evitando contatti e luoghi affollati. Ognuno lo fa a modo suo, chi più chi meno… La decisione più sconvolgente è stata la “chiusura”, ma il vero punto cruciale è la saturazione degli ospedali. Sì, pure il collasso del sistema economico è grave, ma come si suol dire “La salute prima di tutto!”. 

Nessuno si sarebbe mai immaginato una situazione simile, poiché alquanto paradossale, ma possiamo trarne aspetti positivi: 

– i bambini riscopriranno l’infanzia, nella quale ci sono pure momenti di noia. Ormai tutti i genitori riempiono le agende, ma anche quelle dei loro figli: calcio, basket, piscina, danza, pattinaggio, musica, lezioni di inglese, corsi vari. Per una volta i bambini staranno a casa senza “impegni” e dovranno inventarsi qualcosa da fare, o, se troppo piccoli, spetterà ingegnarsi ai genitori, che forse per una volta non potranno ricorrere solo alla tecnologia per tenerli occupati. 

– si potrà inevitabilmente vivere “la vita di paese” simile a qualche secolo o – in alcune aree più isolate – qualche anno fa, dove i grandi spostamenti erano difficili e non regolari come al giorno d’oggi [forse proprio oggi no, diciamo prima di questo scenario]. Gli abitanti usciranno solo per necessità realmente importanti, con una rivalutazione magari del commercio locale (vedi il dialogo con mia madre). 

– si trascorrerà più tempo a casa, opportunità per prenderci dei momenti per noi stessi, ormai eliminati dalle nostre agende per i troppi impegni. 

– si spenderanno meno soldi; evitando di uscire ogni giorno si risparmieranno gli euro che solitamente si destinano agli “extra”, che sia un caffè, un aperitivo, un pranzo, una cena o un acquisto. Anche rimanere in casa tutto il giorno con il pigiama ci obbligherà a fare meno lavaggi in lavatrice ed il fatto di non uscire limiterà gli sprechi e l’inquinamento. 

A questo punto mi chiedo cosa costi alle persone rimanere più in casa del solito, lo so, può essere noioso, ma abbiamo molte opportunità. Pensate a quando più volte vi siete detti: “Ora non riesco, lo farò quando avrò tempo.” ecco, tutte quelle faccende che abbiamo lasciato in sospeso ora riprendetele in mano, quale migliore occasione? Catalogare le foto sul computer, riordinare i vestiti o una stanza, cucinare, aggiustare oggetti rotti, sistemare una playlist, giardinaggio, telefonare, leggere, scrivere o semplicemente rilassarsi sul divano. Per i bambini? Lavoretti, disegni, storie, qualsiasi cosa che attivi la loro fantasia – per esperienza professionale posso assicurarvi che gli serve sviluppare inventiva e manualità. Lavoro? Avete ragione, ma tutti o nessuno, si spera che questa situazione duri poco. 

Anche se per una settimana o due non dovessimo uscire sopravvivremo comunque; in una società come la nostra, dotata di tecnologie e svariati mezzi di comunicazione, è difficile sentirsi isolati o distanti. Se solo dovesse venirvi un po’ di depressione pensate a qualche anno e guerre fa, lì sì che le distanze potevano realmente essere definite tali. 

Discorso a parte è da destinare alla gente che freneticamente si ammassa nei supermercati; non c’è bisogno di iniziare una “corsa alle provviste”, i generi alimentari saranno sempre disponibili. E poi non ci credo che in casa non abbiate delle riserve, di fame non morirete suvvia! INCOSCIENTI ed EGOISTI invece sono i termini che dedico a coloro che continuano a sottovalutare la situazione. Andate a farvi una camminata in natura (non in gruppo) ed evitate di fare capricci. 

Chi mi conosce bene sa che sono una persona iperattiva, con molti interessi ed impegni, solitamente non sono mai a casa (a parte la notte), inoltre ho molti amici ed affetti distanti – alcuni da tanto tempo – ma in questo momento la priorità si sposta su altro, ci sarà occasione per fare tutto e rivedere tutti. 

Se sono state prese misure drastiche è perché questo virus continua a diffondersi velocemente e l’unico modo per bloccarlo è la chiusura totale ed a mio parere non è giusto che alcuni la concretizzino ed altri no, tutti si devono muovere nella stessa direzione. Il nostro Governo si è trovato davanti ad una situazione critica ed improvvisa, purtroppo non ha saputo subito muoversi in un’unica direzione con direttive chiare e concrete, ma pian piano si sta attivando, ora tocca a noi. 

Forse dopo tutto “sto casino” ci godremo di più un arrivo, una partenza, un abbraccio, un bacio, un viaggio, un incontro, rivalutando alcuni sentimenti, ma in particolare rivalutando gesti che a noi sembrano “normali” poiché dati per scontati, ma che in altri posti del nostro pianeta non sono nemmeno concepibili, forse capiremo semplicemente quanto siamo fortunati. 

P.S. Magari sfrutterò questo tempo per inviare CV… 

P.P.S. Sono convinta che in un futuro ci rimprovereremo dicendoci: “Cavolo, questo avrei potuto farlo quando c’era il Coronavirus!” 

Martina Pozzolini

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Marzo 2020
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